Tom à la ferme, lo spietato dramma di Bouchard, rivive nell’intensa messinscena di Bucci con Salvatore Langella e Lorenzo Balducci.

Prodotto da Bucci/Balducci/Langella con la collaborazione di “GAYCS” e di “TeatroSegreto”, Tom à la ferme è l’ultimo interessante progetto per la scena diretto da Giuseppe Bucci, regista napoletano recentemente premiato con il prestigioso Rainbow Award, premio internazionale assegnato a personaggi della politica, della cultura, dello spettacolo, dello sport e del mondo digitale che si sono distinti per il loro operato a favore della promozione, tutela e rivendicazione dei diritti delle persone Lgbtquia+.

Puntuale adattamento del dramma dell’autore franco-canadese Michel Marc Bouchard, testo che aveva già conosciuto il successo grazie all’omonima pellicola cinematografica realizzata nel 2013 dal regista “enfant prodige” Xavier Dolan, Tom à la ferme, nell’edizione teatrale firmata da Bucci, è un melò dagli intensi risvolti sentimentali e passionali, una storia in cui amore e morte convergono in maniera ineluttabile e sinistra e in cui, nella cupa solitudine della campagna canadese, si intrecciano i destini di personaggi che, pur rappresentando universi opposti e antitetici, sembrano attrarsi come calamite in un fatale moto di seduzione e conquista che conserva una sua peculiare cifra ctonia, primitiva e ferina.

Tom, protagonista della pièce interpretato dal bravo Salvatore Langella, è un giovane “fashion copywriter”, dallo stile di vita emancipato e metropolitano, che si reca in campagna per partecipare al funerale del suo compagno Guillaume, deceduto in seguito ad un grave incidente stradale. Qui scopre che nessun familiare e nessun amico dell’amato Guillaume, eccetto il rude e violento fratello Francis, interpretato da un eccezionale Lorenzo Balducci, è a conoscenza dell’omosessualità e della vita privata e sentimentale del suo compagno.

Così, sotto lo sguardo algido e severo di Agathe, la dura madre di Francis e Guillaume, interpretata in maniera intensa da Marina Remi, si consuma uno sciagurato gioco di bugie e manipolazioni, un gioco fatto di iniziazioni psicologiche, provocazioni emotive e prove muscolari in cui si affrontano e si sfidano Tom e Francis, un gioco pericolosissimo che, svolgendosi in assenza di significati e valori, in un contesto sociale oppressivo e bigotto, dominato dall’ipocrisia e dal pregiudizio, intercetta pulsioni primordiali e belluine, trasformando anche le libere e spontanee manifestazioni sessuali dell’individuo in un’allucinata e crudele affermazione identitaria, affettiva e sociale.

Infine, davvero apprezzabili anche l’interpretazione della giovanissima Marina Lomurno nel ruolo della “finta fidanzata” di Guillaume e le coinvolgenti musiche originali composte dal Maestro Pericle Odierna.

Galleria Toledo di Napoli, replica del 31.01.2024

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