Se “Slava’s Snowshow” è considerato uno degli spettacoli più preziosi degli ultimi anni, tanto da riuscire ad ottenere prestigiosissimi premi in tutto il mondo, probabilmente le sue qualità le possiede eccome ed effettivamente basta assaggiare brevemente ciò che il suo creatore ha realizzato per rendersene conto.
Due gli atti, uno più frivolo e leggero, dedicato alla clownerie più divertente e più giocosa, dove piccoli scherzi e simpatici tranelli tra i protagonisti strappano più di una risata a grandi e piccini, ma è senza ombra di dubbio nella seconda parte che Slava e il suo gruppo di lavoro son riusciti a stupire letteralmente lo spettatore con dei grandissimi colpi di scena.
Abbandonati lievemente i panni di “pagliaccio allegro”, il protagonista trasforma tutto in pura poesia, con giochi di luce studiatissimi e sfruttando al meglio tutte le qualità acquisite con anni ed anni di lavoro per offrire il meglio da piccoli gesti perfettamente poetici.
Basta un braccio infilato in un cappotto appeso ad un attaccapanni per creare una vera e propria magia e provare tanta tenerezza per un auto-abbraccio così come ci si può incantare di fronte ad una figura eterea che svolazza altalenando sul palcoscenico disseminando polvere fatata come se piovesse.
E’ però con lo stupefacente finale che “Slava’s Snowshow” riesce a conquistare a mani basse il favore del pubblico, suscitando una fortissima emozione e poi solleticando quel lato più nascosto che tutti noi possediamo e che la vita ci ha tristemente fatto mettere da parte, offrendo allo spettatore, anche più adulto, un’inevitabile commozione per quella naturale gioia che pensava di non poter più provare perchè fortemente legata agli anni più dolci dell’infanzia.
E se, tornando a casa, un piccolo pezzetto di carta cade a terra dalla giacca dopo aver incontrato Slava, il sorridente amico del più bravo artista della clownerie penserà immediatamente di aver portato nella propria dimora un piccolo fiocco di neve, piccolo gioiello magico che custodisce un’emozione forte e rara.
Gaetano Cutri
Napoli, Teatro Bellini 14 marzo 2014