“Rumkowski e gli orfani di Lodz”, Lucille Eichengreen edita da Marisilio

Lucille Eichengreen

Rumkowski e gli orfani di Lodz

image001Dopo più di cinquant’anni, Lucille Eichengreen trova il coraggio di raccontare
i crimini commessi da un ebreo verso altri ebrei

“Un’altra storia di un bambino che aveva sofferto per mano di Rumkowski.
Non potevo dimenticare nemmeno la storia di Shmuel su Sergei e l’indagine del 1939.
Avevo paura. Paura del futuro, ignoto e spaventoso,
con Rumkowski a capo del ghetto.” Lucille Eichengreen

Quella di Chaim Rumkowski, l’Anziano del ghetto di Lodz dal 1940 al 1944, è stata ed è tuttora una figura controversa. Durante la Seconda guerra mondiale i tedeschi istituirono dei ghetti in tutta l’Europa orientale, i cui abitanti furono ebrei europei. I tedeschi nominarono in ogni ghetto un “Anziano”, tenuto a seguire e rendere esecutivi i loro ordini. Le azioni di Rumkowski, Anziano del ghetto di Lodz (Litzmannstadt), si discostarono enormemente da quelle dei suoi omologhi nei ghetti di Varsavia, Kovno, Brezezy o Pabianice. Incontrai Rumkowski per la prima volta all’età di diciassette anni. Lavorai per lui, poi lo conobbi personalmente e cominciai a temere per la mia vita. Lucille Eichengreen

Lucille Eichengreen ha vissuto all’interno della più longeva tra le comunità ebraiche intrappolate nell’Europa nazista, quella del ghetto di Lodz, il secondo della Polonia dopo Varsavia, dominato dalla controversa figura di Chaim Rumkowski, rievocata anche da Primo Levi ne I sommersi e i salvati. Ex direttore dell’orfanotrofio, nominato poi Ebreo Anziano dai nazisti, Rumkowki fu per alcuni un eroe capace di guidare con determinazione la sua comunità nel peggiore dei momenti. Ma la testimonianza di questo straziante memoir, unita alle storie di molti altri, ci fornisce dettagli essenziali per capire come nella cruda realtà quotidiana dei bambini di Lodz quest’uomo fosse tutt’altro che un eroe.

Dopo più di cinquant’anni, Lucille Eichengreen trova il coraggio di raccontare i crimini commessi da un ebreo verso altri ebrei, la propria umiliazione e gli orrori dei quali fu vittima, svelando come Chaim Rumkowski tradì il proprio ruolo di Anziano di Lodz attraverso la collaborazione con il nemico, la corruzione e l’abuso dei propri bambini.

postfazione di Rebecca Camhi Fromer
traduzione di Fabio Viola

Lucille Eichengreen è miracolosamente sopravvissuta a dodici anni di ghetti e a tre campi di concentramento fino alla liberazione di Bergen-Belsen. Con Marsilio ha pubblicato Le donne e l’Olocausto (2011, due edizioni).

Informazioni sul libro pp. 128, Euro 18.00

Share the Post:

Leggi anche