Roberta Germoglio in “Dispacci da Mosca”
Amore e corruzione in tempo di guerra

Abbiamo incontrato Roberta Germoglio, giovane e promettente attrice partenopea, per parlare di uno spettacolo prodotto e ideato da Roberto Schena, e che la vede in un ruolo di una dottoressa di un distretto militare russo, durante la guerra tuttora in corso.

“Dispacci da Mosca”, in scena a dicembre al Tram, è un testo di Antonio Mocciola destinato a far discutere, si parte dall’invasione della Russia all’Ucraina, ma in realtà il “focus” è l’abuso, il sopruso, il ricatto e il commercio volgare di carne umana. Uno spettacolo politico e intimo allo stesso tempo. Il tuo personaggio, che l’autore ha disegnato apposta per te, è una ragazza ambigua, ambiziosa, ma anche pronta a farsi traviare per emore. Che tipo di emozioni ti accompagnano prima di interpretarlo?

Beh, innanzitutto c’è una grande emozione mista ad adrenalina. Sono molto entusiasta di poter interpretare una donna che si può dire abbia quasi due volti, uno più cinico, freddo , a tratti crudele, e un altro dolce, dedito, amorevole, un contrasto nettamente difficile, ma in realtà penso che il primo sia lo scudo dell’altro. È il contrasto perfetto che penso sia parte necessaria del carattere di una donna ideale, forza e passione. Dunque sono veramente felice di poterlo rappresentare attraverso gli occhi di Kira.

Il corpo, fondamentale nella tipica narrazione dell’autore, è qui esposto quasi come agnello sacrificale sull’altare (in questo caso della patria). Hai delle scene di grande pathos con forti scene di nuso. Cosa ti spinge ad affrontare questa sfida, in cui l’intenzione, il gesto, acquisisce una fragilità, un’emotività più viva, più cruda? Come la vivi?

Il nudo integrale è una grande sfida per me stessa in quanto non ho una considerazione altissima del mio corpo, spesso vivo di complessi, e la recitazione in tante occasioni mi ha salvata e ho scelto di cogliere anche questa occasione per mettermi in gioco e superare attraverso la mia passione ciò di cui spesso soffro.

Nel contesto del tuo percorso artistico, come si pone questo spettacolo, così diverso dal consueto?
Questo spettacolo è stata una sorpresa. Quando Antonio Mocciola, il nostro autore, mi ha proposto questo ruolo ho avvertito sin da subito delle vibes positive: una rappresentazione di una realtà purtroppo ancora attuale che si focalizza sulle conseguenze psicologiche ed emotive dei personaggi che produce una sensazione che ti colpisce alla pancia, ti entra dentro. Ho come obiettivo l’impegnarmi al massimo per questo spettacolo, per mettere in scena tutto ciò che gli spettatori devono vedere, soprattutto ciò che nella vita quotidiana molto spesso si nasconde.

A parte “Dispacci da Mosca” che progetti hai per la prossima stagione?
Per la prossima stagione, oltre “Dispacci da Mosca”, ho in progetto un altro spettacolo sempre a cura di Antonio Mocciola, “Unprotected- Montgomery Clift, divo di cristallo” che mette in scena la vita di Montgomery Clift, attore hollywoodiano degli anni ‘60 con un trascorso molto tormentato, e sarò co-protagonista al fianco di Graziano Purgante, che interpreterà lo stesso Monty. Un altro progetto per il quale siamo super entusiasti! Ci sono altri spettacoli in cantiere a cui prenderò parte la prossima stagione, spero di potervene parlare presto!

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