Massimo Masiello omaggia Umberto Bindi
in “Gli amici se ne vanno”

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Presentato alla stampa “Gli amici se ne vanno – Le note ineguali di Umberto Bindi”, che andrà in scena dal 22 al 25 gennaio al Nuovo Teatro Sancarluccio. Il testo, scritto a quattro mani da Gianmarco Cesario ed Antonio Mocciola, intende raccontare il più schivo cantautore della scuola genovese, dagli esordi nei ’60 fino alla morte nel 2002. Lo spettacolo ripercorrerà l’accidentata vicenda artistica e umana del cantautore, senza trascurare il resoconto della spirale di omofobia e pregiudizio che gli costò una crescente marginalizzazione da parte di uno star system bigotto e immaturo, di fronte al quale Bindi mai cedette al compromesso, scegliendo con coraggio di non rinnegare se stesso. Ad incarnarlo sul palco sarà Massimo Masiello, che accetta anche la sfida della regia , imdirizzata verso i sentieri impervi quanto fecondi dell’immedesimazione piuttosto che della sterile imitazione, per rintracciare lo spirito fragile e orgoglioso dell’autore di capolavori intimisti come La musica è finita o Il nostro concerto. Lo spettacolo, sostenuto anche da Massimo Artesi (ultimo compagno ed erede di Bindi , che ha deciso di donare per l’occasione un racconto inedito di Bruno Lauzi) si arricchisce delle musiche curate e riarrangiate da Gennaro Romano. Canzoni, aneddoti, confessioni contribuiranno ad omaggiare un artista ingiustamente dimenticato, da chi gli stava vicino (con qualche eccezione) e da un mondo dello spettacolo in cui moralismo faceva (e forse fa ancora) rima con ipocrisia . Ma certi messaggi artistici e umani superano le barriere del tempo… che se “gli amici se ne vanno”, la musica, quella buona, non può finire.
Amedeo Junod

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