Il direttore Giancarlo Cauteruccio dedica il nuovo progetto artistico all’attuale emergenza del lavoro.
In un momento storico in cui i dati sull’occupazione italiana sono sempre più drammatici e l’emergenza del lavoro è diventata una tragedia che ferisce la dignità stessa della persona, il direttore artistico del Teatro Studio di Scandicci, Giancarlo Cauteruccio, ha deciso di intitolare “ars@labor” la nuova stagione teatrale gennaio/aprile 2015. Un eco del noto slogan rivoluzionario “Pane e lavoro”, a significare «in che misura, per noi, l’arte rappresenti il pane, e ancor più nell’anno di un’Expo all’insegna del cibo». Un’attenzione dunque alle problematiche sociali e all’attualità, ma anche un grido di protesta in un momento storico che non riesce (e non vuole) riconoscere le professionalità del mondo del teatro. Senza trascurare poi quella vocazione alla contaminazione tra le arti e le nuove tecnologie che caratterizza da sempre le visioni creative del Teatro Studio Krypton, e che l’@ del titolo vuole ricordarci.
L’apertura della stagione è stata affidata alla compagnia bolognese Teatrino Giullare, fondata e diretta dagli attori e registi Giulia Dall’Ongaro ed Enrico Deotti. Costante della loro ricerca teatrale è sia l’idea di attore artificiale che quella di esplorazione dell’espressività tramite il limite fisico. Due elementi che si ritrovano anche nella loro ultima produzione, “Le amanti”, adattamento teatrale dell’omonimo romanzo della scrittrice e drammaturga Elfriede Jelinek, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura 2004 (13-14 gennaio). Si prosegue poi con la prima nazionale di “Napolisciosciammocca”, atto d’inizio di una trilogia sulle città di mare diretta da Giancarlo Cauteruccio (30 gennaio-15 febbraio). Una sorta di omaggio canoro alle città di cui si vogliono visitare e svelare luoghi, paesaggi, architetture ed emozioni. Cominciando dalla Napoli di Eduardo De Filippo, Leo De Berardinis, Antonio Neiwiller e del recentemente scomparso Pino Daniele. Seguiranno “Genova canta il tuo canto” (2016) e “Trieste nel vento” (2017). Il 17 e 18 febbraio sarà la volta de “L’ultimo viaggio. La verità di Enrico Filippini”; un’originale drammaturgia di Giuliano Compagno e Concita Filippini, regia di Marco Solari, liberamente ispirata alla vita dello scrittore svizzero-italiano. Attraverso il dialogo tra un padre e una figlia vengono ripercorse le opere e i giorni di Enrico Filippini (1932-1988), giornalista, traduttore e intellettuale impegnato, vissuto in anni difficili della nostra storia.
Torna, dopo il successo dello scorso anno, il Teatro di Dioniso che propone “Corsia degli incurabili”, un atto unico in versi pubblicato nel 1996 dalla poetessa Patrizia Valduga. Un lavoro intimo e doloroso in cui Federica Fracassi, diretta da Valter Malosti, interpreta il difficile ruolo di una malata terminale (27-28 febbraio). Seguirà lo spettacolo vincitore del Premio in-box 2014: “Genesiquattrouno”, diretto e interpretato da Gaetano Bruno e Francesco Villano su testo e musiche dello stesso Bruno (4 marzo). Il lavoro, distintosi per l’originalità della struttura e per il tema attualissimo che affronta, il precariato, rilegge la vicenda biblica di Caino e Abele alla luce di una nuova e necessaria riflessione sulla fratellanza, sul conflitto legato alla prossimità, sul sospetto e la paura di non essere più amati. Il tutto attraverso un linguaggio teatrale che procede di pari passo con la ricerca sul movimento, cifra poetica dell’intero lavoro.
A marzo, il “Riccardo III” di Shakespeare riletto da Michele Sinisi in collaborazione con Francesco M. Asselta e Michele Santeramo (13-14 marzo) dà il via a una collaborazione con la Fondazione Teatro Pontedera, che prosegue anche con “Alla luce” dello stesso Santeramo per la regia di Roberto Bacci (20-21 marzo). Una partita a carte tra quattro ciechi offre l’occasione sia per indagare la necessità umana di voler vedere sia per raccontare il difficile viaggio attraverso l’oscurità della nostra condizione di esseri umani.
“Diecisottozero” è il titolo della due giorni di appuntamenti per festeggiare i 10 anni di lavoro di Teatro Sotterraneo, gruppo di punta della nuova performing art nazionale (27-28 marzo). Una festa che parte dall’immaginario della compagnia per parlare di cultura e fine del mondo, rappresentazione del proprio tempo e punto di vista del superstite. Si comincia con un vero e proprio “Corso di sopravvivenza”, un incontro con tre pensatori, Goffredo Fofi, Stefano Laffi, Enzo Ferrara, in vista della rappresentazione di due versioni della “Catastrofe”: “Post-it” del 2007, il primo spettacolo con cui Teatro Sotterraneo si è avvicinato al tema della Fine, e “Be normal!” del 2013, ultima produzione del gruppo, esito delle ricerche sul tema della vocazione personale in bilico fra realizzazione e fallimento.
Ad aprile, in concomitanza con le celebrazioni per il centenario della Prima Guerra Mondiale, Teatro Studio Krypton presenta la seconda nuova produzione di questo 2015: “15/45 tre studi sulle guerre – Un progetto in tre atti sul desiderio della libertà”, in cui si mettono in scena tre testi dedicati ad altrettanti protagonisti di vicende storiche legate alla Grande Guerra e al secondo conflitto mondiale. Si comincia con “Hanno sparato a Maria” in cui Giuliano Compagno ricorda la storia di Maria Plozner Mentil: una giovane friulana di 32 anni che durante la Prima Guerra Mondiale decise di arruolarsi diventando portatrice carnica (10-11 aprile). Si prosegue con “Berni – storia di Bruno Neri, il calciatore partigiano”, scritto dal giornalista Rai Francesco Graziani e interpretato da Roberto Gioffrè (14-15 aprile) in ricordo di uno dei calciatori più noti del campionato italiano, che al culmine della guerra abbandonò lo sport e il successo per combattere contro i tedeschi. Infine, “Jacopino Vespignani – la sapienza del coraggio” una drammaturgia originale di Lorenzo Bertolani che racconta la vicenda umana e le scelte di grande coraggio di un uomo di 36 anni, nominato il 30 luglio del 1942 Commissario Prefettizio a Tredozio, un paese sull’Appennino tosco emiliano. In un momento difficile e caratterizzato dalla lotta partigiana contro gli occupatori nazifascisti, Vespignani seppe salvaguardare e difendere la sua comunità grazie al coraggio delle sue decisioni (17-18 aprile).
Conclude la stagione un’altra prima nazionale: “Cappuccetto Osso” della compagnia toscana Gogmagog, scritto e diretto dall’artista visiva milanese Marcella Vanzo, che ne cura anche le scene. Protagonisti di questa nuova produzione che mixa Cappuccetto Osso e Lupo, Taxi Driver e i Fratelli Grimm in un cocktail spasmodico, sono Cristina Abati, Carlo Salvador e Tommaso Taddei (28-30 aprile).
Infine, da segnalare due spettacoli di Sarah Vecchietti dedicati ai più piccoli: “In viaggio tra cielo e mare” (5 marzo) e “L.A.I.K.A.: l’avventura incredibile di un kane astronauta”, (30-31 marzo, in prima nazionale). Realizzati adottando le tecniche del teatro nero, di quello d’ombra e dell’animazione di oggetti, le magiche creazioni della giovane artista barese sono state scelte per rappresentare l’Italia al Festival Mondiale del Teatro di Figura nel 2013 a Jacarta.
Per tutte le informazioni: www.teatrostudiokrypton.it
Lorena Vallieri