“La carta più alta”: l’arte perduta della risata leggera

Al Teatro di Rifredi il divertente adattamento teatrale di Angelo Savelli dell’omonimo romanzo di Marco Malvaldi.

Un ottimo inizio di anno per gli spettatori del Teatro di Rifredi che dal 30 dicembre al 6 gennaio 2015 hanno potuto assistere a “La carta più alta”, adattamento teatrale di Angelo Savelli dell’omonimo romanzo di Marco Malvaldi. Due ore spensierate, di allegria e divertimento, grazie a una commedia che, finalmente, ci ricorda che il teatro può essere anche leggerezza. E una risata sincera fa bene al cuore e all’anima. Merito della riuscita combinazione tra un testo e degli attori che sono ottimi esempi della più schietta comicità toscana.

Da una parte, dunque, la capacità letteraria del giovane chimico pisano, classe 1974, che ha esordito nella narrativa nel 2007 con “La briscola in cinque”, primo di una serie di gialli di successo tutti ambientati al BarLume di Pinetina, immaginaria, quanto tipica località balneare del litorale toscano tra Pisa e Livorno. Protagonisti dei romanzi quattro arzilli quanto curiosi ‘vecchietti’: Ampelio il nonno, Aldo l’intellettuale, il Del Tacca del Comune e il Rimediotti, pensionato di destra, abituali avventori del locale di Massimo il barrista (con la doppia ‘erre’ d’obbligo, come lui stesso più volte sottolinea). Tra partite a briscola e battute in vernacolo pisano i quattro si interessano dei delitti della zona, risolvendoli grazie a una fitta rete di pettegolezzi e una buona dose di ironia. Quelli che ci troviamo di fronte sono personaggi e situazioni ben noti e riconoscibili, che ancora oggi possiamo ritrovare in molti dei Circolini e delle Case del Popolo toscane. Ed è proprio questa capacità di Malvaldi di tratteggiare realisticamente la sonnacchiosa atmosfera di provincia e la vita quotidiana di pensionati annoiati e ciarlieri ad aver trasformato i suoi romanzi in uno dei casi editoriali degli ultimi anni. Una capacità che Angelo Savelli coglie a pieno: la sua riscrittura teatrale del quarto episodio della serie riesce a rendere ancora più divertente il testo originale, anche grazie all’aggiunta di poco credibili eppur efficaci sketch. Uno per tutti l’infortunio di Massimo che, da una caduta accidentale, diventa la comica conseguenza di una scarpa lanciata da una delle protagoniste.

A questo si aggiunge poi la bravura registica di Andrea Bruno Savelli (che recita anche nella parte del protagonista) e quella della Compagnia del Pepe e Pupi e Fresedde, dove spiccano alcuni dei nomi più apprezzati del nostro teatro vernacolare. A partire proprio da loro, i quattro vecchietti del BarLume, interpretati da Raul Bulgherini, attore e regista di spettacoli in vernacolo con la fiorentina Compagnia del Grillo; Sergio Forconi che può vantare nel proprio curriculum la collaborazione teatrale con attori del calibro di Wanda Pasquini e quella cinematografica con Leonardo Pieraccioni, Luca Manfredi e Alessandro Benvenuti. Non da meno Ivan Peraccioli, comico e cabarettista, e l’impareggiabile Luca Corsi, macchietta caratteristica in canottiera e calzoncini.

Firenze – Teatro di Rifredi, 3 gennaio 2015

Lorena Vallieri

LA CARTA Più ALTACompagnia del Pepe, Pupi e Fresedde-Teatro di Rifredi. Autore: Marco Malvaldi; riduzione: Angelo Savelli; regia: Andrea Bruno Savelli; scene e costumi: Michele Ricciarini; luci: Alfredo Piras.

Interpreti: Giovanna Brilli, Andrea Bruno Savelli, Raul Bulgherini, Luca Corsi, Sergio Forconi, Francesco Franzosi, Massimo Grigò, Ivan Periccioli, Anna Serena, e con la partecipazione in video di Aldo Bagnoli.

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