Militante e rivendicativo, il potente Pinter Party di Musella folgora il pubblico con la sua attualità.

Una messinscena intensa ed esplicitamente politica nel senso più esteso, concreto e corretto del termine, Pinter Party diretto e interpretato dal bravissimo Lino Musella con un cast di attori strepitosi – tra cui gli iconici Totò Onnis e Betti Pedrazzi – recupera la drammaturgia di Harold Pinter portando all’attenzione del pubblico, con efficace consapevolezza, la denuncia, quanto mai attuale, delle dinamiche di sopraffazione e violazione dei diritti umani perpetrate dal potere avido, cinico e sanguinario, ai danni di minoranze e di perseguitati come, ad esempio, il popolo curdo.

Musella seleziona tre drammi di Pinter – Il bicchiere della staffa, Il linguaggio della Montagna e Party Time – che sono contraddistinti dalla volontà di esplorare il rapporto, ferocemente ambiguo, tra verità e finzione, tra democrazia e oppressione, tra libertà e repressione all’interno della società in cui viviamo e in cui diventiamo, nostro malgrado, vittime di un silente fenomeno di coercizione della volontà, omologazione dell’identità e neutralizzazione della stessa personalità.

Scritti tra il 1984 e il 1991, i tre drammi aderiscono in maniera sorprendente alla temperatura storica e politica dei nostri giorni, un’adesione resa vieppiù manifesta e folgorante dalla scelta di recuperare il discorso pronunciato dal drammaturgo inglese in occasione  della cerimonia del Premio Nobel assegnatogli nel 2005 per offrirlo al pubblico, con la voce asciutta e vibrante dello stesso Musella, optando per una soluzione che, in maniera efficace e coerente, lungi da qualsiasi cedimento retorico e da qualsivoglia belluria estetizzante, fa di questa messinscena un esempio fulgido, potente e necessario di teatro militante e rivendicativo.

Teatro San Ferdinando, replica del 12.04.2024

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