“La Monaca di Monza” , sublime discesa negli inferi del peccato

10850000_10205668942306706_1889656788875286925_nL’occasione di vedere in scena un testo come “La Monaca di Monza” di Giovanni Testori è più unica che rara, e basterebbe solo questo per correre  ad applaudire Walter Cerrotta e Yvonne Capece che portano in scena il personaggio che tanto ispirò Alessandro Manzoni. E poi, scusate se è poco, i due giovani attori e registi partenopei hanno svolto un signor lavoro. Le prigioni sociali, monastiche e penali di Suor Virginia Maria, al secolo Marianna de Leyva, “malmonacata”, poco casta e pure un po’ assassina, sono rese con una scenografia, curata da Lorenzo Giossi, scarna ma usata con estrema intelligenza, poche panche che diventano croce e prigione, aula di tribunale e peccaminosa alcova, e una nebbia fitta fitta che insieme all’eccellente disegno luci di Anna Merlo rendono perfettamente l’atmosfera. In presenza degli eredi del drammaturgo milanese, Cerrotta e la Capece mettono su un metronomo perfetto ed incalzante di ritmo e pathos, senza mai compiacersi né concedersi pause, ma servendo con umile estro un testo di eccellente valore, e di non semplicissima chiave di lettura. Se Cerrotta fornisce una convincente e poliedrica prova nei diversi personaggi, senza tralasciare momenti di grottesca ilarità, la Capece scolpisce una Suor Virginia di densa precisione, rivelandosi una fuoriclasse di toni e di gesti, conditi da un controllo notevolissimo degli spazi. Il suo finale apocalittico da murata viva è difficilmente dimenticabile, ciliegina sulla torta di uno spettacolo perfettamente riuscito.

Napoli, TEATRO ELICANTROPO – 19 dicembre 2014

Antonio Mocciola

LA MONACA DI MONZA  di Giovanni Testori

diretto ed interpretato da Yvonne Capece e Walter Cerrotta

Share the Post:

Leggi anche