La Clitennestra di Andò ribalta la mala fama del mito e conquista il pubblico con una messinscena potentissima.

Tratto da La Casa dei nomi di Colm Tóibín, prestigioso autore irlandese noto anche per il suo coinvolgimento nelle istanze rivendicative delle persone Lgbt, la Clitennestra diretta magistralmente da Roberto Andò – che ne cura anche l’adattamento drammaturgico – ribalta con forza e decisione l’archetipo del mito caratterizzato dalla mala fama che colpisce la regina di Micene, moglie di Agamennone nonché sua assassina, la cui presunta tomba è stata scoperta fuori dalle mura della stessa Micene, a poca distanza da quella del marito trovata dallo Schliemann.

Cagna e vipera secondo la tradizione omerica e secondo l’immaginario tragico eschileo, la figura di Clitennestra è spesso stata associata a disvalori come l’infedeltà e la scelleratezza, condanna che risente anche della temperatura misogina e maschilista della società patriarcale che non concede attenuanti a una donna che esercita potere e che si comporta in maniera virile, che non soggiace supinamente alla violenza impostale e che si vendica con la stessa ferocia con la quale è stata tradita.

Fiera anche nella disperazione, arsa da contraddittorie passioni, questa Clitennestra, interpretata in maniera superlativa da Isabella Ragonese, non cela l’offesa, l’indignazione e la rabbia per l’inganno ordito da Agamennone, interpretato dal bravo Ivan Aloviso, inganno che costa la vita alla giovane figlia Ifigenia, il cui cruento sacrificio avrebbe consentito alle navi greche di avere finalmente il vento favorevole e salpare in sicurezza verso Troia. E così, anche l’omicidio del coniuge, che torna trionfante dalla guerra, conducendo seco la schiava Cassandra, trova nella lettura di Tóibín una spiegazione razionale, un senso che ne attenua la colpa, cancellandola quasi, un riscatto del modello negativo affermato dalla tradizione antica.

Insomma, questo progetto teatrale prodotto da Teatro di Napoli-Teatro Nazionale, Campania Teatro Festival – Fondazione Campania dei Festival propone un’imperdibile messinscena del mito di Clitennestra e si avvale di una visione registica di straordinaria qualità, di un cast di attori eccezionale, di un allestimento scenico di potentissimo impatto emotivo, realizzato da Gianni Carluccio, dei pregevoli costumi di Daniela Cernigliaro, delle magnifiche musiche di Pasquale Scialò, delle perfette coreografie di Luca Cenere e della consueta cura del trucco e parrucco, realizzato da Vincenzo Cucchiara e Sara Carbone.

Teatro Mercadante, replica del 21.10.2023

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