Jago Museum, la nuova arte

Jago Museum, la nuova arte a Napoli.

La Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi ospita le opere di Jago.

jago museumJago sta all’arte moderna come Michelangelo sta all’arte classica, si potrebbe condensare in questa frase lo stile e l’estro di questo personaggio.

Giovanissimo, classe 1987, eppure così esposto e produttivo, così fortemente motivato nel mostrare al mondo quel che ha dentro.

Dal marmo trova il modo di esprimere la sua arte e il suo pensiero in modo da mettere in evidenza temi fortemente legati alla modernità.

Nonostante sia il Lazio ad avergli dato i natali, Jago è fortemente unito a Napoli dove ha trovato la sede adatta per le sue opere.

 

La Chiesa di Sant’Aspreno ai Crociferi ospita lo Jago Museum, dove il sacro abbraccia l’arte moderna in tutto il suo splendore.

Nelle sale della struttura sita nel cuore del quartiere Sanità, vittima di diverse chiusure causa alluvioni e terremoto, oggi si possono conoscere da vicino alcune opere dell’autore.

Si comincia con “Self”, un autoritratto in marmo americano che, come il titolo suggerisce, mostra l’identità dell’autore.

Non un autocelebrazione ma ancora una volta un messaggio chiaro della sua arte ed un chiaro riferimento all’evoluzione.

L’opera infatti non sarà destinata a sopravvivere visto che già dalla sua nascita è stato decisa la sua distruzione per poter poi comporre nuove opere.

Un chiaro messaggio mediante il quale evidenziare come da cosa nasce cosa, come da qualcuno possa essere generato altro, andando in continua trasformazione.

 

“Apparato circolatorio” nello Jago Museum è un’opera che strizza l’occhio al mondo dei social e della multimedialità.

All’apparenza una serie di cuori, intesi come organi, tutti uguali tra loro, ma è la loro disposizione circolare a tradire il vero significato.

L’arte vive: la disposizione numerica delle installazioni infatti, se vista di seguito su sfondo nero, simula un eterno battito cardiaco.

Emblematiche le opere di contorno che rappresentano i primi passi di Jago nell’arte, quando dalle pietre trovate vicino casa ha iniziato a creare il suo mondo artistico.

Ecco allora una mano smaltata uscire dalla roccia, o animali in gestazione custoditi all’interno di un blocco di pietra, suggestivi ed emozionanti.

Ispirandosi alla celebre “Pietà”, anche il giovane autore laziale ha voluto manifestare il suo omaggio con una sua versione decisamente diversa.

Non un’immagine sacra questa volta, ma la volontà di abbattere il muro dell’uomo fermo e insensibile, mostrandone invece la fragilità.

L’espressività del soggetto, che è stato ispirato dallo stesso artista, in questo caso anche modello, rende esplicita l’emotività dell’uomo.

Il soggetto che abbraccia non ha una vera identità, un corpo androgino in cui ogni visitatore può ritrovare un proprio caro, un proprio affetto, un proprio dolore.

 

jago museumCome Michelangelo, anche Jago, presso lo Jago Museum, porterà, una volta perfettamente realizzata, il suo David.

Non si tratterà di un uomo questa volta, bensì di una donna, esplicitamente nuda ma volitiva e caparbia nella sua espressività, che sarà nella sua identità definitiva, alta ben 5 metri.

Senza veli, strappati di dosso, evidenziando come tutti i tabù sulle donne debbano essere eliminati una buona volta.

Un sasso nella mano la arma, la rende meno indifesa e più indipendente, una mossa audace nell’evidenziare il cammino femminile finalmente sempre più al pari di quello maschile.

Spettacolare la sua Venere, qui realizzata come un’anziana signora nella stessa posa della celeberrima opera di Botticelli.

Da qualche parte, tra le sue rughe, pare sia celata una parola ancora non trovata e i suoi occhi azzurri sono capaci di seguire i visitatori che vorranno osservarla.

 

Lo Jago Museum ospita anche Aiace e Cassandra, due personaggi noti alla storia che, come per tutte le opere dell’artista, si mostrano in una nuova chiave di lettura.

Viene abbandonato ancora una volta il ruolo di inferiorità della donna, sempre evidenziata come vittima e repressa al ruolo di martire.

In questo caso, l’azione viene cristallizzata un attimo prima della sua fine, lasciando allo scrutatore l’idea sul vero finale della vicenda.

Il sasso che la donna tiene in mano riuscirà a colpire il suo nudo carnefice liberandola dalla vessazione e dalla violenza?

Opere di chiara ispirazione classica rinascono a nuova vita attraverso gli occhi di un giovane prolifico autore che sta già facendo una strada luminosissima.

Roma, Napoli, persino New York e lo spazio, nulla può fermare il cammino di Jago che appare uno degli astri più brillanti del panorama artistico internazionale.

Gaetano Cutri

Foto di Sergio De Pierro

 

Share the Post:

Leggi anche