Il ritmo di “Cinco Miradas” come espressione del mito spagnolo

Per il Florence Dance Festival la compagnia Flameno Lunares porta in scena nel cortile del Museo Nazionale del Bargello tutta la passione del flamenco.

Firenze ancora capitale della danza con la compagnia di Flamenco Lunares di Carmen Meloni in occasione del Florence Dance Festival; ventuno giorni (9-30 luglio) di coreografie ed esperienze tra le più distanti ma che sfruttano il solo linguaggio del movimento per compiersi. Con “Cinco Miradas” è il flamenco ad essere il vero protagonista di un palcoscenico tanto suggestivo quanto lo stile di una danza che riesce a raccontare la tradizione spagnola per eccellenza.

Sei danzatrici e quattro figure sullo sfondo: la chitarra di Mattia Rauco, il flauto di Monica Tenev, le percussioni di Gabriele Gagliarini e la voce di un caratteristico Jose Luis Salguero a completare di musica le parti coreografate e gli intermezzi che hanno lasciato alle interpreti (quasi sempre tutte presenti in scena), il tempo di cambiarsi per presentare diverse concezioni di flamenco. Uno spettacolo scandito dai colori degli abiti con cui le interpreti hanno potuto esprimere tante diverse sensualità legate alla danza portata in scena. Immancabile il rosso e il nero delle rose o delle frange alle lunghe gonne che hanno immediatamente condotto all’idea del genere presentato. Le scelte cromatiche hanno poi condotto gradualmente ad immaginarsi i diversi contesti in cui certe esperienze artistiche avrebbero potuto presentarsi: lontano dalla scaramantica scelta di portare il viola in palcoscenico per esprimere il senso di una sfida, passando per l’azzurro, il giallo, il verde, senza mai allontanarsi del tutto dall’idea di un nero dominante.

A emergere davvero sul palcoscenico in ogni caso è stato il rumore, sempre perfettamente all’unisono, dei tacchi ai piedi delle danzatrici. Una sincronia totale e assoluta da essere percepita come il quinto strumento musicale su cui le interpreti hanno potuto danzare. Un “rumore” che si è fatto musica ed è stata espressione di un virtuosismo che ha continuato a stupire perché non ha mai “abbassato la guardia”, per il suo ritmo sempre incalzante. Spesso si è riscontrata addirittura una vera e propria sincronia col battito delle mani del cantautore per scandire il tempo, dando l’idea di un quadro in cui musica e movimento diventavano davvero un tutt’uno.

L’interpretazione della Meloni, coreografa e direttrice della compagnia, emerge sulle altre non solo per gli spazi di assolo a lei dedicati, ma per il fatto di sprigionare la passione del flamenco fin dallo sguardo, esprimendo l’atteggiamento della donna che sa dominare con il proprio corpo. Un pathos mai esagerato ma consapevole e dosato anche quando è stato da coinvolgere allo sfrenato movimento dei piedi, gli accenni di sensualità espressi dal volto, i mezzi sorrisi, lo schioccare delle dita o il movimento del ventaglio.

Le Flamenco Lunares portano in scena uno spettacolo da cui si viene totalmente travolti e che è in grado di stupire per il fatto di far ri-vivere la tradizione del flamenco come qualcosa che non è mai passato di moda. Oggi, esperienze di questo tipo non rappresentano solo un folclore o la testimonianza del mito spagnolo, ma la certezza che certi linguaggi avranno sempre qualcosa da comunicare.

Firenze – MUSEO NAZIONALE DEL BARGELLO, 17 luglio 2015

Laura Sciortino

CINCO MIRADASCoreografie: Carmen Meloni; Musiche: Daniele Bonaviri; Chitarra: Mattia Rauco; Flauto: Monica Tenev; Voce: Jose Luis Salguero; Percussioni: Gabriele Guagliarini; Danza: Carmen Meloni; Corpo di ballo: Ester Bucci, Michela Mancini, Ornella Ottaviani, Raffaella Martella.

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