Passeggiata a San Salvi: nuove date

L’ex manicomio rivive nell’arte dal 1998 grazie all’opera della compagnia Chille de la balanza.

Passeggiata giugno 12Per chi non conosceva San Salvi prima del 1998, anno in cui gli ultimi ospiti dell’ex ospedale psichiatrico hanno lasciato definitivamente i padiglioni, non è facile immaginarla gremita di gente. Oggi l’intero complesso sembra quasi abbandonato, salvo alcuni edifici dell’Asl e dell’Università. La sera il viale alberato è buio, desolato, risulta difficile anche trovare la sede della compagnia teatrale Chille de la balanza, gruppo guidato da Claudio Ascoli e Sissi Abbondanza che ha “adottato” San Salvi, i suoi ricordi, i suoi luoghi e i suoi alberi. È questa compagnia, infatti, a far rivivere il complesso, una realtà di cui nessuno sembra volersi occupare. D’estate, poi, San Salvi si apre agli spettatori con una programma densissimo di eventi, tra cui spettacoli di teatro e di danza, ma anche concerti, film e passeggiate notturne.

Fiore all’occhiello dell’Estate a San Salvi è sicuramente la camminata dal titolo “C’era una volta… il manicomio” (prossimi appuntamenti dal 12 al 14 agosto alle ore 21.30), dal 1999 un grande appuntamento per la città di Firenze. Una serata, giunta a più di cinquecento repliche, per raccontare la vita non-vita a cui erano costretti gli internati, un viaggio nel passato con il doppio scopo di ricordare la storia e di far riflettere su soprusi e abusi che ancora oggi il genere umano compie verso i propri simili in tanti altri contesti, di detenzione e non. Nato «per dare ordine alle menti disordinate» nel 1890 il complesso di San Salvi ospitava circa 3000 “matti” e oltre 2000 dipendenti. Non a caso varcando il grande cancello si ha l’impressione di entrare in una piccola cittadella. L’evento ha inizio con un filmato introduttivo che mostra immagini di vita manicomiale, commentate da una delle testimoni più preziose di San Salvi: suor Cecilia. È lei a spiegare, con un misto di sgomento e ingenuità, quello che accadeva e, soprattutto, chi veniva considerato “da rinchiudere” oltre ai malati di mente: la diversità non era accettata e spesso il manicomio era il luogo dove mandare i familiari di cui, per un motivo o per un altro, non ci si voleva prendere cura.

Passeggiata giugno 14Dopo il documentario, per comprendere i matti, gli umori e i dolori, è bene mettersi nei loro panni: gli spettatori, infatti, sono invitati a compiere quelle azioni ripetitive e inutili che generavano nervosismo e ribellione anche nelle creature più mansuete; un circolo vizioso veniva attivato e si concludeva in violenza e punizioni, una scusa per i “sani” per scaricare le loro frustrazioni su chi, malauguratamente, era stato destinato a quel luogo. Intrattiene i visitatori per circa due ore e mezza, con sarcasmo e ironia, Claudio Ascoli: a un excursus storico sui momenti salienti della storia dei manicomi fino alla legge Basaglia del 1978 segue un “test di dismissione” a cui gli spettatori vengono sottoposti. Durante la passeggiata Ascoli mostra i luoghi-simbolo di San Salvi che conservano i segni di quel passato, un serbatoio mai abbattuto o un teatro che volevano demolire, e le testimonianze, come le scritte nei camminamenti bassi, piene di rabbia e di orrore. Parte della passeggiata viene dedicata agli alberi secolari, altra questione dolente a San Salvi di cui i Chille de la balanza cercano di occuparsi da tempo: beni ambientali che rischiano di morire a causa della mancanza di cura o della mania di demolire per costruire altro.

Per conoscere tutti gli appuntamenti artistici e culturali che vi aspettano a San Salvi visitare il sito web www.chille.it

Mariagiovanna Grifi

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