“Fantastico vs Metafisico”
Silvina Ocampo e Giorgio De Chirico
giovedì 6 marzo – ore 18
Instituto Cervantes, via Nazario Sauro 23 – Napoli
con Laura Pariani e Riccardo Lattuada
(letture di Giorgia Palombi)
Silvina Ocampo, poetessa di valore, ottima traduttrice e soprattutto maestra del racconto che, con Borges e Cortazar, rappresenta il culmine della letteratura fantastica argentina a confronto con il suo maestro di disegno in gioventù a Parigi – con il quale poco s’intese – il pittore Giorgio De Chirico, padre della Metafisica. Il terzo incontro di “Strane Coppie”, la rassegna culturale ideata da Antonella Cilento nel suo laboratorio di scrittura creativa Lalineascritta, mette in discussione un genere nelle sue sfumature (Fantastico vs Metafisico, giovedì 6 marzo ore 18, Instituto Cervantes, via Nazario Sauro 23 con letture di Giorgia Palombi). A “sfidarsi” la scrittrice Laura Pariani, che da sempre legge in pubblico Ocampo, grande conoscitrice della letteratura sudamericana, segnata da un viaggio compiuto nel 1966 con la madre proprio in Argentina alla ricerca di un nonno partito 40 anni prima per motivi politici e mai più tornato, e il critico d’arte e saggista Riccardo Lattuada, una presenza che rappresenta la vera novità degli incontri di quest’anno.
Da un lato, dunque, Silvina Ocampo, uno dei “segreti meglio custoditi” della letteratura argentina, all’ombra della sorella maggiore Victoria, editrice e scrittrice, del marito Adolfo Bioy Casares e dell’amico di sempre Jorge Luis Borges con i quali compilò la famosa Antologia della letteratura fantastica pubblicata nel 1940. Ocampo scrisse romanzi, racconti, poesie, storie per bambini, oggi è universalmente considerata una delle più importanti e raffinate scrittrici di lingua spagnola del Novecento. I suoi libri sono stati pubblicati in tutto il mondo. Tra quelli tradotti in italiano “Porfiria”, “I giorni della notte”,” Chi ama, odia. E cosí via” (Einaudi), Viaggio dimenticato (Lucarini), La penna magica (Editori Riuniti), “Autobiografia di Irene” (Sellerio) e quello postumo La promessa (La Nuova Frontiera, editore che la sta ristampando già a partire da “Un’innocente crudeltà”) che sarà al centro del dibattito di Strane Coppie.
Dall’altro lato Giorgio De Chirico, la cui fama è legata alla pittura metafisica che fonda insieme al pittore Carlo Carrà nel 1917 a Ferrara: dipinti in cui elementi reali e immaginari convivono per creare un insieme enigmatico. Sulle tele compaiono piazze e nature morte in un’atmosfera magica e misteriosa: tutto è immobile, non c’è vita, non ci sono personaggi, solo statue e ombre, gli uomini diventano malinconici manichini. Tra le sue tele più note Ettore e Andromaca, Le Muse inquietanti, Il Grande metafisico, Canto d’amore, Enigma dell’ora.
La rassegna termina con Hackert e i suoi racconti in pittura di Napoli e del Regno a confronto con Vincenzo Consolo, scrittore di recente scomparso (Viaggio a Sud, giovedì 20 marzo ore 16,30, Goethe Institut e Biblioteca nazionale di Napoli, sala Rari, piazza del Plebiscito 1 con letture di Giancarlo Cosentino), narrati rispettivamente da un altro critico d’arte Cesare de Seta e da Maria Attanasio, amica di Consolo e suo personaggio nel libro “L’olivo e l’olivastro”.
Strane Coppie è una rassegna culturale realizzata grazie alla preziosa collaborazione dell’Instituto Cervantes, del Goethe-Institut e, per quest’anno, della Biblioteca Nazionale di Napoli, de La Feltrinelli Libri&Musica e, ancora, dell’Antica Sartoria Cilento.