Emilia Miscio, dolcezza e rigore
“In teatro la mia rinascita”

Emilia Miscio sarà la regista di un nuovo testo di Antonio Mocciola che promette scintille. Ce ne parla mentre cominciano le prove con Manuel Novarini e Simone Sabia.

“Trattami bene” debutterà dal 16 al 19 novembre al TeatroSophia di Roma. Il tema è scabroso: l’amore sadomasochistico tra due divi del cinema, completamente diversi tra loro, James Dean e Marlon Brando. Com’è stato l’approccio a questo testo?

Quando lessi “Trattami Bene” ne rimasi molto colpita, in quanto pur essendo – il testo – basato su una storia vera, tratta marginalmente il fascino che ruota intorno all’immagine di Marlon e James, ma indaga il rapporto fra i due ragazzi, un rapporto fatto di amore e passione, pieno di eccessi e libero da ogni maschera. Nella messa in scena, cercherò di far vivere, tramite le pagine scritte dall’autore, l’intimità di queste due grandi star, all’interno dell’appartamento di Marlon, dove si evidenzierà un rapporto basato sulla figura del “padrone” (Marlon) e su quella dello “schiavo” (James).

Che momento è della tua carriera registica, e come si inserisce questo attesissimo spettacolo nel tuo percorso?

Come altri registi ed attori di teatro, mi trovo in una fase di grande rinascita e rifioritura artistica, dopo almeno due anni in cui, non solo il teatro, ma anche altre attività artistiche, hanno subito un pò uno stallo, a causa dei fatti che tutti conosciamo. Sarà quindi una stagione ricca per me di lavoro e di messe in scena, sia di spettacoli da me scritti, che di spettacoli scritti da Mocciola.

E’ il quarto lavoro che affronti di Mocciola. Che ricordo hai delle precedenti esperienze?

Ho piacere di ricordare gli spettacoli scritti da Mocciola, di cui ho curato la regia: “La canicola della controra”, “Il fascino breve delle farfalle” e “Mors Tua”. Tre testi inediti, ricchi ed emozionanti, su cui ho lavorato tanto, in sinergia con gli attori. Tre testi diversi, ambientati in epoche diverse, che affrontano molti temi in maniera totale e violenta, come l’amore, l’amicizia, l’umiliazione, la decadenza e tanti altri. Mi piacerebbe che questi spettacoli possano rivedere di nuovo la scena e che io possa continuare a sperimentarmi attraverso i lavori di Mocciola.

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