Emanuele Di Simone in “Dispacci da Mosca”
“La vera sfida é stupire anche me stesso”

Emanuele Di Simone, giovane attore partenopeo, è tra i protagonisti di un nuovo spettacolo ambientato a Mosca e sul fronte di guerra, diretto da Giuseppe Cerrone e prodotto da Roberto Schena. Lo spettacolo sarà in scena a dicembre in anteprima assoluta al Teatro Tram di Napoli.

Il tuo personaggio, che l’autore ha disegnato apposta per te, è un ragazzo omosessuale, colto, introverso, raffinato, ironico, che va in guerra da dissidente, per puro senso del dovere. Che tipo di emozioni ti accompagnano prima di interpretarlo?

Quando Antonio mi ha detto che il personaggio era “cucito” su di me mi aspettavo di trovare un carattere pacato, gentile e amichevole, un carattere che rispettasse le mie caratteristiche personali. Alla prima lettura mi sono reso conto che avrei interpretato un uomo decisamente più tagliente, ironico e ribelle. Ed è stato sorprendente come io mi ci sia trovato in perfetta simbiosi già dalle primissime righe. Per cui, se dovessi descrivere quali emozioni mi accompagnano e mi accompagneranno nell’interfacciarmi con lui, direi tanta motivazione, curiosità e voglia di “abbracciarlo” al meglio delle mie possibilità. 
Il corpo, fondamentale nella tipica narrazione dell’autore, è qui esposto quasi come agnello sacrificale sull’altare (in questo caso della patria). Hai delle scene di grande pathos in cui reciti completamente nudo. Cosa ti spinge ad affrontare questa sfida, in cui l’intenzione, il gesto, acquisisce una fragilità, un’emotività più viva, più cruda? Come la vivi?
Recitare in uno spettacolo del genere ti mette difronte a molteplici emozioni, ma dopotutto questo è il teatro. Se non altro, il fatto di recitare nudo, cosa che mai mi era capitata prima, aggiunge in primis in me l’accettazione di una sfida nuova. So che sarò esposto in maniera diversa rispetto agli spettacoli che sono solito portare in scena, tuttavia sono sicuro che in questo contesto, determinate sequenze possano dare forza maggiore e un impatto decisamente più crudo e potente agli occhi dello spettatore. 
Nel contesto del tuo percorso artistico, come si pone questo spettacolo, così diverso dal consueto?
Come già accennato in precedenza, si pone sicuramente come una sfida. Approcciarmi a spettacoli come questo accresce in me la voglia di mettermi in gioco. Se riuscirò a fare un buon lavoro restituendo al pubblico un’immagine che faccia concentrare l’attenzione sulla storia del personaggio e meno sull’aspetto spesso scandaloso per chi, ancora oggi, è ancora forse troppo prevenuto su alcune scelte registiche e sceniche, avrò sicuramente centrato l’obiettivo.
A parte “Dispacci da Mosca” che progetti hai per la prossima stagione?
Per la prossima stagione ci sono in programma diversi spettacoli presso il teatro ZTN, dove tra gli altri ritroverò Francesco Petrillo, Giuseppe Brandi e Sissy Brandi, con cui collaboro ormai da anni. Stiamo facendo di tutto per farci conoscere e l’ultima stagione ha dato i suoi frutti. Oltre a ciò sono stato incluso in altri singoli progetti in diversi teatri, alcuni anche fuori Napoli, per cui speriamo per il meglio!
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