Con Tempo che fu di Scioscia e Luparella, Isa Danieli saluta il Maestro e Poeta Enzo Moscato

Quella di domenica 14 gennaio, in Sala Assoli, non è stata una serata come tutte le altre.

Nell’ambito della rassegna We Love Enzo, è andato in scena Tempo che fu di Scioscia e a seguire è stato proiettato il film Luparella, entrambi interpretati magistralmente dalla bravissima Isa Danieli, entrambi i testi scritti dal poeta e drammaturgo Enzo Moscato.

Ma Enzo Moscato ci aveva abbandonato poche ore prima, nella sera di sabato 13 gennaio, al termine di una lunga malattia, lasciandoci in eredità la sua poesia, i suoi personaggi, la sua lingua coltissima, polisemantica e popolare al tempo stesso, impastata d’amore, di desiderio, di filosofia, di vita.

Mata Hari e Bagattelle per un altro malinteso, i due monologhi tratti da Tempo che fu di Scioscia, opera che raccoglie racconti incentrati sulle quattro giornate di Napoli e interpretati da una commossa ma sempre impeccabile Isa Danieli, restituiscono perfettamente quello sguardo profondo e carico di compassione che il poeta ha sempre rivolto alla Storia e all’intera umanità, andando al di là di qualsiasi banale conclusione assiomatica, oltre qualsiasi giudizio conformista, sommario e manicheo.

A seguire, gli spettatori, che hanno gremito la storica sala nel cuore dei Quartieri Spagnoli, tutti visibilmente sotto schock per l’improvvisa morte del Maestro, hanno assistito alla proiezione del film Luparella, pellicola del 2002 diretta da Giuseppe Bertolucci, e tratta dall’omonima pièce teatrale di Moscato, che fu presentata alla 59ª Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia.

Protagonista della storia, ambientata in un bordello di Vico Lungo Gelso, durante l’invasione nazista del 1943, è il personaggio di Nanà, prostituta fiera e coraggiosa, interpretata dalla bravissima Isa Danieli, che aiuta la collega incinta e in fin di vita, Luparella, a partorire, difendendone poi il corpo esanime dal barbaro lascivo accanimento di uno spregevole soldato tedesco.

Al termine dello spettacolo, gli applausi si sono mescolati alle lacrime: negli sguardi di tutti, si leggeva dolore e incredulità per la morte dell’ultimo fulgido esponente di un’avanguardia poetica e drammaturgica di livello internazionale che ha contribuito in maniera sostanziale al processo di elaborazione, evoluzione ed emancipazione della nostra tradizione teatrale (e non solo).

Sala Assoli di Napoli, replica del 14.01.2024

Foto in evidenza di Pino Miraglia

 

Share the Post:

Leggi anche