Con Radio Argo Suite, torna in scena l’incontro tra l’eccezionale interpretazione di Peppino Mazzotta e la scrittura viscerale di Igor Esposito.

Viscerale e potente, Radio Argo Suite, mirabilmente scritta dal poeta Igor Esposito a partire dalla trilogia tragica dell’Orestea di Eschilo, e portata in scena in maniera eccellente da Peppino Mazzotta, accompagnato dalle suggestive musiche originali eseguite da Massimo Cordovani – autore delle stesse – e Mario Di Bonito, propone un’immersione profonda nelle latebre della coscienza umana, lì dove l’oscurità è rimasta oscurità, nonostante la distanza di tempo che ci separa dalla guerra tra Greci e Troiani e dalle drammatiche vicende che accaddero prima, durante e dopo il lungo, celebre e archetipico conflitto che coinvolse l’Asia Minore, i cui eventi ci sono stati tramandati anche dai versi dell’Iliade e dell’Odissea di Omero .

Peppino Mazzotta, producendosi in una prova d’attore di notevole pregio, porta in scena i personaggi principali della tragedia, da Agamennone a Ifigenia, da Clitennestra a Egisto, da Cassandra a Oreste, in una composizione polifonica intensa e misurata, trascorrendo a ritmo sostenuto e spigliato, con la voce e col gesto, da una temperatura all’altra del mito, alternando passioni e sentimenti, umani timori e imperativi solenni, fino al monologo finale di Oreste che, compiuto il matricidio, si abbandona ad un delirio dissennato, rifiutando la sinistra realtà di una società irrazionale e violenta, di una società in cui il male non conosce fine, di una società che, proprio come la nostra, è continuamente scossa dall’Hybris e dalla discordia.

In realtà, Peppino Mazzotta, noto al pubblico televisivo per la sua interpretazione di Fazio, braccio destro del Commissario Montalbano nella celebre fiction, aveva già interpretato e diretto l’aspro e denso testo di Igor Esposito e, per la sua interpretazione, aveva ricevuto, nel 2011, il Premio della Critica come migliore attore, premio che riconosceva la sua indiscutibile capacità di costruire e dirigere personaggi di eccezionale tensione drammatica,  come in Illuminato a morte, vero e proprio gioiello del teatro italiano, scritto e interpretato dallo stesso Mazzotta nel lontano 2001, che – proprio come Radio Argo – attraversava la notte della ragione, in quell’impasto di disumanità e vendetta, che contraddistingue la pena di morte.

Teatro San Ferdinando, Napoli, replica del 31.10.2023

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