“Burn Baby Burn”, l’America violenta

“Burn Baby Burn”, due linee temporali si incrociano.

Due diversi episodi legati alla violenza si scopriranno complici in un’America violenta.

“Burn Baby Burn” è un’opera impegnativa e particolare che si mette a cavallo di due anni separati da svariati decenni.

Da un lato abbiamo il 1965, una America nel pieno degli anni ’60 che però vede quell’epoca funestata da vari casi di crimine.

Un folle infatti sta seminando il panico nelle strade bruciando vive delle prostitute insieme ai loro clienti.

A capo delle indagini ci sono due generazioni, padre e figlio, Syd Bonanno e Stan entrambi in polizia.

Questo metterà in luce anche delle differenze molto forti nei modi di fare e di vedere le cose dei due uomini a confronto.

 

In “Burn Baby Burn” si effettuano dei veri e propri salti temporali, catapultandosi nel 1992.

Non c’è solo il 1965 ad essere principale location temporale in cui incastonare la storia all’interno di questo lavoro.

Infatti i salti temporali sono all’ordine del giorno, visto che il lettore viene catapultato anche nel più recente 1992.

In questo anno è il pestaggio di un uomo di colore malmenato da alcuni poliziotti a finire nell’occhio del ciclone.

I poliziotti vengono assolti dalle loro accuse e questo provoca una vera e propria rivolta urbana.

A curare le indagini per tenere sotto controllo la faccenda ci pensa Eva Delarue a cui è stato affidato il caso.

Due linee temporali diverse che però in qualche modo possono essere collegate, anche intrigandosi con la storia famigliare dei protagonisti.

 

“Burn Baby Burn” è un graphic novel complesso che spazia tra due fili che si vogliono unire

Non è facile mettere a fuoco tutto quello che il lavoro di Lorenzo Palloni ha da offrire fin da subito.

Appare evidente come uno dei protagonisti indiscussi dell’opera sia la violenza, pura e senza scrupoli.

Da anno in anno appare sempre vivida e presente, come se ne fosse impregnato proprio il tessuto sociale.

Il graphic novel pubblicato da Saldapress è scatenato e ricco di forza, di rabbia, di istinto, di qualcosa che purtroppo è nella società.

Il volume si presenta in orizzontale anziché nel canonico senso verticale, una scelta originale che ben si adatta alla sua presentazione.

Le vignette sono tante e tutte ricche di elementi, tra personaggi, esplosioni, boati, come se la violenza stessa volesse uscire dalle pagine.

Una storia che saltella tra i due anni cambiando la cromia di base, ma avendo sempre come filo conduttore la voglia di verità.

Un lavoro non per tutti, complesso, articolato, intenso e crudo, per palati forti e per chi ama l’azione da leggere.

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