Il tango delle capinere

Ballare sulla vita

Il tango delle Capinere di Emma Dante al Teatro di Rifredi

I personaggi

Due figure dai tratti esageratamente invecchiati fanno capolino da due grandi bauli posti ai lati opposti dello spazio scenico. La coppia fa un uso sapiente del linguaggio corporeo, enfatizzandolo fino allo stereotipo e al grottesco: lei è piegata verso il basso, come attirata dalla gravità, lui slanciato verso l’alto sebbene le rigide articolazioni ne limitino le possibilità motorie.

Il tango delle capinere
© Rosellina Garbo

Seppur a fatica trovano la via del contatto e cominciano un valzer destinato a non interrompersi fino alla fine dello spettacolo, nonostante il sopravvento del sonno e della tosse. Iniziano poi a giocare con un orologio da taschino, metafora del tempo che passa, cercando inutilmente di afferrarlo, come nel tentativo di ghermire il fumo a mani nude.

Il comico drammatico

Il profondo disagio dei personaggi comici (basti pensare a Buster Keaton o a Charlie Chaplin) suscita le risate scomposte del pubblico, mentre la profonda drammaticità del momento viene – forse volutamente – relegata in un angolo. Quest’ultima è del resto mitigata da un’atmosfera di festa: come due bambini, i personaggi tirano fuori coriandoli dalle tasche dei pantaloni, azione che stride con i respiri pesanti e la difficoltà di movimento. Il loro è un mondo fatto di tic, di ritualità, di abitudini, di gesti divenuti ormai macchiettistici, al limite del ridicolo, ma che tuttavia celano la malinconia di vite consumate.

Uno spettacolo musicale

Sulle parole di Luigi Tenco i legamenti dei due vecchi sembrano sciogliersi fino a potersi permettere un twist. Il tango delle capinere è uno spettacolo musicale a sfondo nostalgico: le canzoni sono quelle degli anni Sessanta e Settanta, che appartengono a un patrimonio socio-culturale comune e che sono capaci di unire generazioni. Pertengono a questa memoria condivisa anche i media, la radio, la televisione che, evocati tramite fioche e sporadiche luci e suoni di scena, rimandano a precisi momenti del passato.

Un viaggio a ritroso nel tempo

I due ottuagenari intraprendono un viaggio a ritroso nel tempo, nel tentativo di recuperare ciò che è stato ma che in fondo ancora persiste. E mentre le articolazioni si sciolgono e i busti si fanno eretti, negli angoli della scena si accumulano i simboli di due vite intrecciate: carillon, pastiglie per la tosse, abiti, pacchi regalo, alberi di Natale, scarpe per ballare.

Il tango delle capinere
© Rosellina Garbo

I momenti rievocati sono quelli canonici della vita di coppia: la proposta di matrimonio, la gravidanza, la genitorialità – con un bambino ridotto a fantoccio e che tuttavia influisce irrimediabilmente sul rapporto coniugale – ma soprattutto stralci di quotidianità, l’idiozia, l’erotismo, la lista della spesa, il dialetto (in questo caso il siciliano).

L’ultimo capitolo è quello dell’adolescenza. Come ne Le sorelle Macaluso non c’è traccia degli adulti e i personaggi poco più che bambini sembrano dover affrontare in solitudine – o in compagnia di propri pari – momenti fondamentali della propria esistenza. L’adolescenza è dipinta inoltre come spazio in cui i sogni più irrealizzabili – come andare sulla Luna, altro chiaro riferimento agli anni Sessanta – sembrano possibili.

Gli attori

Il tango delle capinere
© Rosellina Garbo

Notevole l’azione degli attori; il premio Ubu 2021 Manuela Lo Sicco e Sabino Civilleri si rivelano assolutamente capaci di padroneggiare il linguaggio del corpo, dalla staticità alla danza. Pochissime le parole ma eloquente il movimento, che si presta a letture più o meno superficiali, più o meno profonde. Le maschere di Emma Dante non solo soltanto un oggetto teatrale ma ci rimandano allo stereotipo, al cliché, a quel “tipo fisso” che appartiene all’immaginario performativo e che si fa modello universalmente condiviso.

Il tango delle capinere

Approfondimento dello studio Ballarini – facente parte della Trilogia degli occhialiIl tango delle capinere riesce a essere iconico benché la distanza storica non venga ancora in aiuto: riecheggiando poetiche come quella di Pina Bausch, è a sua volta ispirazione di una giovane artista come Sofia Nappi, che nell’ultima edizione di Fabbrica Europa ha preso in prestito bauli – scrigni dei ricordi –, maschere e drammaturgie musicali riscuotendo grande successo di pubblico, specialmente tra i giovani.

Firenze, TEATRO RIFREDI – 15 febbraio 2024

Benedetta Colasanti

 

IL TANGO DELLE CAPINERE – di Emma Dante; con Sabino Civilleri e Manuela Lo Sicco; luci: Cristian Zucaro; assistente alla regia: Daniela Mangiacavallo; coordinamento e distribuzione: Aldo Miguel Grompone; produzione: Atto Unico in coproduzione con Teatro Biondo Palermo, Emilia Romagna Teatro ERT – Teatro Nazionale, Teatro di Roma – Teatro Nazionale, Carnezzeria, Théâtre des 13 vents – Centre dramatique national Montpellier, MA scène nationale – Pays de Montbéliard in collaborazione con Sud Costa Occidentale.

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