Sicuramente il mio approccio in quanto isolano è abbastanza sentito visto che si tratta di un caso storico legato alla mia terra d’origine; per quanto riguarda l’aver messo qualcosa di mio mio o meno è indubbio soprattutto per quanto riguarda il rapporto con gli affetti del personaggio.
Il tuo essere musicista e cantante, oltre che attore, condiziona il tuo modo di recitare?
No, semmai è il contrario, sono le mie attività in campo musicale ad essere condizionate da quello attoriale.
In scena sei da solo, completamente nudo per tutto lo spettacolo. Di fronte a te, la presenza e l’attenzione di tanta gente che chiede al tuo corpo, alla tua voce, di raccontare una storia, senza nessun tipo di orpello, di scena, o di effetti speciali. Cosa ti spinge ad affrontare questa sfida, in cui l’intenzione, il gesto, acquisisce una fragilità, un’emotività più viva, più cruda? Come la vivi? Secondo te c’é ancora pregiudizio in Italia nei confronti del nudo, specie maschile, al cinema o in teatro?
Negli ultimi anni moltissime persone stanno cercando di sdoganare i pregiudizi legati al nudo, la maggior parte di loro, ahimè, ritengo non lo stia facendo in modo appropriato, personalmente non l’ho mai presa come una sfida al buon costume o ai formalismi, anzi il pubblico ha sempre reagito in modo positivo alla cosa. Il motivo per cui ho preso in mano questo progetto è molto semplice, mi piaceva la storia e a livello drammaturgico era scritto in modo emozionante, fin tanto che c’era una storia da raccontare e allora il nudo diventa un normalissimo costume di scena e non il perno su cui regge lo spettacolo.
E’ la prima volta che porti questo testo in Sicilia, e dopo Catania sarà la volta, a dicembre, della tua Palermo. C’è un’emozione particolare nell’affrontare il pubblico “di casa”?
Assolutamente, non vedo l’ora di vedere le facce degli amici che mi verranno a vedere
Quali sono i personaggi interpretati che ti sono più cari, che in qualche modo ti sono “rimasti dentro”?
Non mi sono mai preso il lusso di decidere quali personaggi ho amato di più interpretare, ognuno di loro rappresentano un aspetto della vita che mi ha spinto a vedere la mia sotto altre prospettive ed è anche questo il bello del mestiere dell’attore.