Angela Baraldi in “The wedding singers”

Si viene accolti nel Teatro 2 della Pelanda, al Mattatoio del Macro, in una surreale atmosfera anni 70, con i musicisti Stefano Bolchi, Osvaldo Loi e Luigi Ferrando che indossano identici pantaloni bianchi a zampa, già seduti sul palchetto riservato a loro, sulla sinistra della scena. La parte destra è occupata da un mobilio, accatastato e rovesciato, di un probabile ricevimento nuziale finito, il clima di catastrofe suggerita dagli oggetti fuori posto è alleggerito da una serie di palloncini bianchi che sovrastano tutta la scena.

Calca il palco un’Angela Baraldi frastornata e scarmigliata indossando un vestito da sposa per interpretare nove figure femminili, cantautrici e cantanti, in diversi momenti della loro vita alternando parole a momenti musicali.

Si inizia con Nico, musa tedesca di Andy Warhol e celebre per le relazioni con molti uomini, che raggiunge il successo grazie ai Velvet underground. Poi si passa all’infanzia segnata da un patrigno violento e una madre alcolizzata di Judee Sill, a sua volta con problemi causati dalla dipendenza dalla droga. La Baraldi si muove tra intensi monologhi ed eccellenti interpretazioni musicali, in questo caso “The Kiss”. Si prosegue con l’immancabile Janis Joplin e le sue relazioni amorose che culminano con la canzone “Mercedes Benz”, passando poi a “A song for you” di Karen Carpenter vista poco prima della morte causata dall’anoressia. Si attraversano le storie di Laura Nyro con “And when I die” e di Sandy Denny con “”The lady”, per approdare a Dusty Springfield che si lamenta del poco successo del disco che reputa il suo capolavoro e da cui è tratto il brano “Son of a preacher man”. Anche il racconto di Nina Simone è segnato da momenti tragici che culminano con la canzone “Star” e infine si conclude con la figura di Nicolette Larson sulle note di “Rhum bad girls”.

È evidentemente magistrale il lavoro del regista Emanuele Conte che riesce a tenere insieme i fili del testo di Luca Ragagnin ed è indimenticabile l’interpretazione dell’attrice e cantante Angela Baraldiche spesso si avvicina rivolgendosi intimamente al pubblico. Risulta uno dei rari spettacoli che attraversano l’emotività di chi ha la fortuna di vederlo, attraversando le sfaccettature dell’universo femminile senza giudicarlo.

Roma, La Pelanda, 06 settembre 2014

Erika Morbelli

Testo di Luca Gagagnin

Regia di Emanuele Conte

Con Angela Baraldi

Chitarre e percussioni Stefano Bolchi

Piano, tastiere e viola Osvaldo Loi

Chitarra e scene Luigi Ferrando

Costumi Bruno Cereseto

Luci e fonica Tiziano Scali

Assitente alla regia Yuri D’Agostino

Collaborazione artistica Annibale Bartolozzi e Massimo Zamboni

Produzione Fondazione Luzzati- Teatro della Tosse

in collaborazione con Associazione culturale Ultimo Piano

Share the Post:

Leggi anche