Al Napoli Queer Festival, l’omaggio pop e in salsa rainbow delle Nina’s Drag Queens al nostro passato e alla nostra memoria condivisa.

Cosa accadrà tra circa duecento anni, quando le radio non esisteranno più e un’oscura e spietata dittatura avrà imbavagliato per sempre ogni frequenza radiofonica? Chi proverà a recuperare la memoria delle nostre dive e delle nostre canzoni preferite? Chi inseguirà nell’etere, sfidando divieti e proibizioni, le voci della Carrà e di Franca Valeri, di Anna Marchesini e dell’ indimenticabile Cenerentola nell’edizione che ci piace di più, ossia quella delle fiabe sonore?
A questi interrogativi, il gruppo milanese delle Nina’s Drag Queens prova a rispondere con una performance arguta e spumeggiante in cui si intrecciano numeri di varietà e narrazione teatrale, in un divertente gioco di contaminazioni tra generi, temperature e linguaggi che, con verve e ironia, restituisce allo spettatore la dimensione insolita e dichiaratamente queer di questa coloratissima messinscena.
Lo spettacolo, divenuto ormai il cavallo di battaglia del gruppo drag, gradevolissimo omaggio, in salsa rainbow, al nostro passato e a una memoria condivisa e “popolare” che rischia davvero di scomparire nell’universo sempre più liquido e tecnologico del mondo digitale, funge quasi da monito alle giovani generazioni, alla cosiddetta generazione Z, affinché non dimentichino che quegli spazi di libertà e di emancipazione, rappresentati peraltro da un mondo che tende ad essere sempre più plurale e incarnati – ad esempio – anche dal continuo successo dei drag show, sono il frutto di una storia importante, fatta di voci, di suoni, di percorsi che, seppur provenienti dal secolo scorso, sono una risorsa imprescindibile per costruire un futuro migliore. Un futuro più queer, senza guerre e senza dittature per tutte e per tutti.

Sala Assoli di Napoli, Napoli Queer Festival, 20 marzo 2024

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