“A proposito di Davis”, alla scoperta delle origini e dell’anima della musica folk americana.

Una storia accurata e di grande spessore drammatico, il nuovo film dei fratelli Cohen dedicato ai poco fortunati musicisti precursori della musica folk americana

davisCi si aspetta sempre qualcosa di ricercato dai Cohen, celato dietro la cura ‘maniacale’ di tutti i personaggi da loro magnificamente sceneggiati; come Jerry Lundegaard in “Fargo”, il Drugo ne “Il Grande Lebowsky”, Linda Litzke in “Burn After Reading” o Larry Gopnik in “A Serious Man”, ed è proprio la forza dei personaggi a dare a questi film una visione molto agrodolce e pertanto umana della vita. Ma dietro la complessità dell’individuo c’è sempre un chiaro messaggio, mai astruso e irriconoscibile, bensì diretto e pulito. Il disagio, la solitudine, la fuga, la morte, il non accettare la normale routine della vita e l’incapacità dell’incoerente emotività di incastrarsi con la quotidianità della famiglia, del lavoro, ecc., sono questi i temi su cui i Cohen, nel loro tragicomico stile, ci fanno riflettere, con un’attenzione particolare per i ‘perdenti’ o meglio, citando Doc Pomus: “Quelle persone che, incerte o non sempre così certe su dove esattamente siano adatte e dove siano dirette, incespicano in giro durante la notte …”.

o-LLEWYN-DAVIS-facebookIn alcuni lavori, il più evidente è “Fratello, dove sei”, già si nota l’interesse dei registi per la musica americana degli anni ’50 e ’60. Ma è in quest’ultimo film che danno piena forma ad un’accurata passione per la nascita della “Contemporary Folk”, ovvero quando ripresero vita quelle vecchie canzoni che lo stesso Llewyn Davis, all’inizio del film, definisce: “mai state nuove, ma che non invecchiano mai”. Furono i predecessori di chi avrebbe cambiato la storia (B. Dylan) a dare inizio a quella che sarebbe diventata nota come la “second folk music revival”, riportando in auge un genere fermatosi con Woody Guthrie e con il grande Leadbelly, ed è proprio questo contesto ‘pre-Dylan’ a cui il film fa riferimento. Un momento molto difficile per quegli artisti, come Dave Van Ronk, ispiratore del film, ma il cui personaggio centra molto poco con Davis, che senza soldi, fama e stabilità, affrontavano un pubblico ancora molto legato all’apatia degli “Eisenhower 50s” e al conformismo, troppo poco preparato alla rivoluzione che avrebbe avuto luogo di lì a poco nel Greenwich Village. Il personaggio di Davis è quello di un uomo stanco, avvilito da un’arte che lo costringe a sopravvivere tra le fredde strade newyorchesi e i divani di amici e parenti, e da un ambiente scialbo, ormai vuoto, perfettamente dipinto nei volti del suo amico Jim Berkey (Justin Timberlake) e dei suoi colleghi Al Cody (Adam Driver) e Troy Nelson (Stark Sands). Questi ultimi sono un chiaro riferimento ai tantissimi che volevano sfondare in quegli anni con il folk, ma senza, secondo Davis, percepirne realmente l’anima e la comunicatività. Anche la sua vita sentimentale sembra senza successo e Jean Berkey (Carey Mulligan), moglie dell’amico Jim e unico ruolo femminile importante, rappresenta l’ennesima frustrazione del chitarrista, ritenuto unico responsabile di una non voluta gravidanza. In tutta questa precarietà, solo l’apprensione per un gatto non suo, sembra avere spazio. Un personaggio perciò molto complesso e fuori dal suo tempo, che Oscar Isaac rende con una tale apparente semplicità che quasi non ci si accorge della sua bravura.

ecco-il-protagonista-di-a-proposito-di-davisDal volto pur molto interessante di questo ragazzo guatemalteco, già notato in “Nativity” (2006), non era prevedibile una performance quasi perfetta come questa. Il progetto stava per essere abbandonato prima che si presentasse l’attore, laureato alla Julliard School nel 2005 e perciò assolutamente competente per il ruolo di cantante e musicista. Degno di nota, anche il solito John Goodman, che, attraverso una lunga scena in cui recita la parte di un jazzista strambo e arrogante, regala un ‘film nel film’. “Inside Llewyn Davis” è un’opera preziosa, piena di riferimenti, comprensibile a pieno se si ha interesse nell’importanza di quel periodo per la musica moderna, se ci si vuole catapultare nei meccanismi psicologici di quell’ambiente artistico e, soprattutto, se si ascolta.Il film è in lizza per gli Oscar come Miglior fotografia e Miglior sonoro.

Guglielmo Corduas

 

“A proposito di Davis” (Titolo originale: Inside Llewyn Davis – Anno: 2013)  Regia: Joel e Ethan Coen – Sceneggiatura: Joel e Ethan Coen

con Oscar Isaac, Carey Mulligan, Justin Timberlake, Ethan Phillips, Robin Bartlett, Max Casella, Jerry Grayson, Jeanine Serralles, Adam Driver, Stark Sands, John Goodman, Garrett Hedlund, Alex Karpovsky, F. Murray Abraham, Ricardo Cordero, Jake Ryan, James Colby, Mike Houston, Steve Routman, Ian Blackman, Genevieve Adams, Bonnie Rose

Produzione: Joel e Ethan Coen, Scott Rudin

 

Share the Post:

Leggi anche