Gianluca Masone

Oggi ho avuto il piacere di intervistare Gianluca Masone, scrittore, regista e divulgatore d’arte.

Ciao Gianluca buongiorno, ci vuoi raccontare il tuo percorso artistico e formativo?

Buongiorno a te Valerio, certo. Comincio col dire che la mia “vocazione” per il teatro è ‘esplosa’ dentro di me sin dalla tenera età. Poi, è diventa un’esigenza che in qualche modo ha voluto prendere forma invogliandomi ad iscrivermi all’Accademia D’Arte Drammatica del Politeama Giacosa di Napoli, diretta dal M°Gugliemo Guidi. L’esperienza in Accademia è iniziata all’età di 16 anni. Ho vissuto 4 anni di formazione teatrale intensi che hanno rivoluzionato in positivo la mia vita.

Terminata l’accademia ho continuato la mia formazione partecipando a vari stage e seminari, soffermandomi sul Teatro di Parola con Lucia Stefanelli Cervelli e Gianni Spataro. Grazie anche alla loro professionalità, ho iniziato ad appassionarmi anche alla regia. Infatti, nel tempo ho avuto la fortuna di dirigere dei miei spettacoli presso alcuni teatri della città di Napoli. Dalla regia sono approdato alla formazione, un altro settore che mi affascina e che mi permette di entrare in contatto diretto con le emozioni dei miei allievi.

Quello che avviene tra me e i miei studenti è un quotidiano scambio di idee, opinioni e punti vista che permettono ad entrambi di continuare a crescere e formarsi, perché a mio avviso un docente,  qualsiasi materia possa insegnare, deve prima saper cogliere l’esigenza dei propri allievi e aiutarli a tirare fuori il proprio talento e le proprie capacità. Insegnanti così, per fortuna ci sono e non solo in ambito teatrale. Attualmente il mio percorso professionale continua nel settore della formazione, ampliando anche quello della conduzione, altro ambito che adoro e che mi permette di stare a stretto contatto con il pubblico.

Vittorio Gassman affermò: “il teatro è una zona franca della vita, lì si è immortali”. Come stai vivendo la loro chiusura?

Per chi come me ha impostato la propria vita sul rapporto con il pubblico e lo scambio di emozioni, la chiusura dei teatri sicuramente ha influito in maniera negativa, soprattutto dal punto di vista emotivo. Certamente non sono stati, e non sono giorni facili per tutti coloro i quali lavorano nei vari settori non solo del campo teatrale, ma dello spettacolo in generale.

Mi riferisco a tutto lo staff tecnico, perché non ci dimentichiamo che dietro le quinte prende forma un altro spettacolo, forse quello più vero, autentico i cui protagonisti sono i tecnici, gli scenografi, i costumisti e tanti operatori di altri settori, che fanno sacrifici e rinunce per rincorrere i propri sogni o per dare da mangiare alla propria famiglia. Pensare a tutto ciò, ha fatto nascere in me un ulteriore sentimento di dispiacere e dolore,  perciò mi auguro di cuore che al più presto possano rialzarsi i sipari per dare inizio a nuovi spettacoli sul palco e dietro le quinte.

Secondo te il teatro via streaming è solo un palliativo, o resterà anche quando l’emergenza sarà conclusa?

Il teatro in streaming sicuramente è maggiormente fruibile e dà la possibilità a più persone di avvicinarsi ad esso in maniera immediata, però se si desidera immergersi in una situazione empatica e catartica, sicuramente c’è la necessità di assistere allo spettacolo dal vivo. Con questo non intendo dire che in streaming o attraverso altri mezzi lo spettacolo teatrale sia sterile dal punto di vista emotivo, però sicuramente mancherà all’attore, la possibilità di percepire il pubblico, e a quest’ultimo, mancherà la possibilità di percepire il respiro dell’attore ad ogni singola battuta. Detto ciò, siccome viviamo in un’epoca in cui tutto è possibile, non ci resta che attendere e scoprire man mano come si evolvono gli eventi e quale ruolo assumerà il teatro nell’epoca contemporanea, post pandemia.

Come sono nati i tuoi format sul web?

Entrambi i format “Parliamone” e “Mezz’ora con lo scrittore” hanno origine a seguito di alcune mie esperienze professionali e, oserei dire, di vita. ‘Parliamone’ è nato un po’ di anni fa durante un progetto che metteva a confronto genitori e figli. Un’ esperienza emotivamente intensa che mi fece maggiormente comprendere l’importanza del dialogo e della condivisione nei rapporti interpersonali.

Dal frutto di questa esperienza e dal desiderio di voler dare voce alle emozioni e a tutto ciò che di bello prende forma sul tutto il territorio nazionale, ho ideato la versione video del format trasmesso sui canali social ad esso dedicati. Alla versione video non è mai mancata, però, anche quella LIVE, sempre attraverso la formula del dialogo, del confronto e della condivisione con dibattiti tra esperti, professionisti e il pubblico.

Poi, durante la pandemia, grazie al supporto di professionisti e artisti, il format si è molto ampliato ed evoluto diventando un vero e proprio talk per il web affrontando argomenti di attualità, confronto, approfondimento, arte e cultura. Va in onda ogni mercoledì alle 21:15 in diretta sulla fan Page parliamoneformat, sul canale YouTube Parliamone con Gianluca Masone, su linkedIn Parliamone Format, Twitch Parliamone_gm,  Instagram parliamone_format e twitter @Parliamone3.

‘Mezz’ora con lo scrittore, invece, è il frutto di tutte le mie esperienze vissute nell’ ambito delle presentazioni dei libri in qualità di attore-lettore. Premetto che ho massimo rispetto per i relatori e il loro operato che ha luogo durante le presentazioni dei libri, ma io prediligo una formula più immediata, sintetica e diretta che mette in maggiore risalto lo scrittore e il suo libro.

Così facendo, a mio avviso si crea un filo diretto tra l’autore e il lettore che, durante la diretta, può esternare le proprie sensazioni all’autore, se ha già letto il libro, oppure fargli delle domande, se spinto dalla curiosità di leggerlo. ‘Mezz’ora con lo scrittore’ è, dunque, il web format che permette agli scrittori di portare nelle case dei lettori i propri libri in maniera immediata e veloce. Il format tornerà in primavera sempre nell’omonimo gruppo di facebook e su Instagram.

Un augurio per l’anno nuovo.
Auguro a tutti di ri-scoprire il calore degli abbracci, di abbattere le distanze e di poter finalmente gridare: giù la mascher-ina!

Valerio Molinaro

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