L’epoca del Covid-19
Le generazioni vivono la complessa epoca del Covid-19 ognuna a proprio modo: bambini e ragazzi sempre più dipendenti dal mondo digitale; i precari trentenni e quarantenni nuovamente nella necessità di reinventarsi; gli adulti – classe dirigente compresa – alla ricerca di soluzioni mai definitive, in bilico tra ciò che è giusto e ciò che è bene. Gli anziani sono i più a rischio ma forse i mentalmente più pronti dopo guerre, cataclismi, pandemie e terapie intensive. Tra fortuna e sfortuna si va avanti, ci si adatta. Si lavora da casa, si soffre di solitudine ma si può contare su un tetto e su almeno tre pasti al giorno.
La sopravvivenza è un’altra cosa. Ma la fetta più consistente della popolazione europea e statunitense non conosce la fame e la disperazione, essendo nata durante il boom economico o nei coloriti anni Novanta, dopo la caduta del muro di Berlino, in aree geografiche lontane dalla guerra.
Rimedi al presente
C’è però una categoria che lotta per sopravvivere: quella degli artisti e degli operatori culturali, messi in ginocchio da improvvise (e ingiuste) chiusure nonostante avessero già dimostrato impegno e serietà nel riorganizzare eventi performativi in sicurezza. A settembre Murmuris ha dato prova della volontà di ripartire con una breve ma interessantissima rassegna nel Chiostro di Santa Maria Novella di Firenze, insieme ad artisti del calibro di Elio Germano, Fanny & Alexander e Angelo Campolo. Profeticamente Germano aveva sconvolto il pubblico con uno spettacolo in realtà virtuale: “Segnale d’allarme. La mia battaglia VR”, diretto insieme a Omar Rashid con drammaturgia di Chiara Lagani.
Il 2020 è stato sipario di un nuovo mondo, vicino più alle pagine di un romanzo distopico che a quello che avremmo immaginato come futuro. Ne consegue una depressione di massa generata (o degenerata) da una psicosi collettiva nata e diffusa a partire dalle prime notizie del contagio. Tra ciò che più preoccupa, la deprivazione culturale.
Il ruolo dell’artista
Nel mondo dei social tutti parlano, pochi leggono e si informano sui contesti socio-culturali e storici. “Ristori Letterari” nasce dalla collaborazione tra Murmuris e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze; si tratta di un progetto curato da Luca Starita che si svolgerà interamente online (sulle pagine YouTube, Facebook, Instagram e sul sito www.murmuris.it). L’obiettivo è: «reinventarsi», spiega Laura Croce (direttrice artistica di Murmuris) essere predisposti «alla sperimentazione e alla ricerca. Non ci sono strade obbligatorie da percorrere. Ogni giorno è invenzione… Non c’è nulla di strano per l’artista nel dover accogliere nuove istanze formali o di contenuti».
Le arti performative hanno il potenziale di divulgare la cultura, dove per cultura non si intende didascalismo spicciolo ma sforzo di proporre nuovi punti di vista e di stimolare la riflessione.
E così l’artista «è per sua natura ricettore sensibile di ogni stimolo che arriva dal suo tempo e dalla realtà in cui è immerso e prova un sentimento che quasi sempre lo costringe a dare senso al proprio ruolo. Nei momenti di massima difficoltà, le guerre o il presente in cui ci troviamo, gli artisti possono dare conforto con la bellezza di ciò che creano, suggerire sentieri di approfondimento e riflessione, trovare leggerezza nel dramma più oscuro e risvolti grotteschi nel comico più schietto. Lo sguardo dell’artista associa mondi lontani, presente e sconvolgimenti futuri, affondando le radici in mondi arcaici. Educa, sconvolge certezze, allerta il dubbio, aiuta a superare il brutto, conferisce senso» (Laura Croce).
Ristori Letterari
Protagonisti di “Ristori Letterari” sono importanti autori del secolo breve: Carlo Emilio Gadda (“La cognizione del dolore”, 1938-1941), Pier Paolo Pasolini (“Ragazzi di vita”, 1955), Aldo Palazzeschi (“I fratelli Cuccoli”, 1948), Elio Vittorini (“Uomini e no”, 1945), Elsa Morante (“La storia”, 1974), Natalia Ginzburg (“Tutti i nostri ieri”, 1952), Anna Banti (“Artemisia”, 1947), Alba De Cespedes (“Dalla parte di lei”, 1949), le cui opere fanno da colonna sonora ai video di Rebecca Lena, lette da dirigenti, operatori e studenti di importanti istituti d’istruzione ed enti artistici e culturali come il Conservatorio Cherubini e gli Uffizi.
L’obiettivo è far fronte al periodo di incertezza attraverso la fonte di insegnamento della letteratura: dai racconti del Novecento – secolo di guerre, totalitarismi, genocidi e paura – si può trarre conforto e spunto per andare avanti, per non sentirsi soli e ristorarsi con nuova linfa vitale. Sono già online i primi due episodi di “Ristori Letterari”, a metà tra documentario, recital e video-making; un’arte, quest’ultima, forse sottovalutata e negli ultimi anni troppo spesso ridotta a videoclip, a immagini in musica senza un vero valore drammaturgico e concettuale. Nella speranza di un 2021 artisticamente migliore, accogliamo positivamente questa bella iniziativa.
Firenze, 29 dicembre 2020.
Benedetta Colasanti
RISTORI LETTERARI – Una produzione di Murmuris in collaborazione con Biblioteca Nazionale Centrale Firenze; a cura di Luca Starita; video di Rebecca Lena; autori: Carlo Emilio Gadda, Pier Paolo Pasolini, Aldo Palazzeschi, Elio Vittorini, Elsa Morante, Natalia Ginzburg, Anna Banti, Alba De Cespedes; letture di Francesca Leoni (Assistente Gallerie degli Uffizi), Ludovico Arte e Francesca Cioni (Dirigente e studentessa dell’Istituto d’istruzione Secondaria Marco Polo), Martino Tazzari (studente del Conservatorio Cherubini di Firenze), Laura Croce, Luisa Bosi, Francesco Migliorini (Murmuris), Luca Starita (scrittore); con il sostegno di Regione Toscana, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, in collaborazione con Rat/Residenze Artistiche Toscane.