Con la musica nel Destino.

Oggi ho avuto il piacere di intervistare i fratelli gemelli classe 1991 Marco e Alessandro Vaccaro. Il duo nel 2012 a Trieste ha dato vita al progetto musicale CFCREW. Le radici della loro musica affondano nella black music e nelle sonorità urban, senza però porre confini ai limiti del genere e della creatività. “Destino” è il titolo del loro nuovo singolo e videoclip, disponibile in tutte le piattaforme digitali da martedì 27 aprile e pubblicato da Luna Records.

Avvolgenti sonorità electro e un ritmo up sono gli ingredienti fondamentali del nuovo brano. I CFCREW senza mezzi termini rivendicano un richiamo a quell’atmosfera ‘80s ricca di melodie pop e ritornelli catchy. Synth e tastiere si elevano tra beat quasi disco e arpeggi di chitarra sostenuti da un basso incalzante, combinazione che rende la canzone tutta da cantare e da ballare. Il testo racconta le avventure di un week end: tra un drink e l’amore di una notte, emerge la riflessione tra la realtà del presente e il sogno di un futuro che è ancora tutto da scrivere.

Buonasera, cosa rappresenta per voi la musica?

Buonasera, la musica per noi rappresenta la nostra vita. Non ricordiamo una giornata passata senza ascoltare musica. Può significare uno sfogo nei momenti più difficili, la base di una festa, una compagna di viaggio, un integratore durante un allenamento, oppure un calmante nei momenti di relax.

Mi indicate tre cantanti che hanno maggiormente influenzato il vostro percorso artistico.

Se parliamo di cantanti italiani sicuramente i Club Dogo, Marracash e Fabri Fibra. Siamo cresciuti ascoltando tutta la loro discografia.

Descrivetevi con tre aggettivi.

Versatili perché con la nostra musica riusciamo a spaziare tra vari generi, reali perché non andremo mai a scrivere di cose che non abbiamo fatto/vissuto e ambiziosi perché vogliamo puntare sempre più in alto.

Come è nata “Destino”?

“Destino” è nata grazie alla collaborazione con Ricky Carioti. Abbiamo subito trovato un ottimo feeling lavorativo e un super rapporto di amicizia. Abbiamo cristallizzato una selezione di electropop e synthwave, che punta sull’alternanza di una linea melodica dove la strofa rappata si alterna con il ritornello cantato.

Quanto conta “apparire” nella musica di oggi?

Viviamo in una società in cui l’apparire è più forte dell’essere e questo sicuramente si riflette anche nella musica di oggi. Secondo noi è importante trasmettere un’immagine reale delle nostre vite, senza dover per forza creare un personaggio, compromesso che negli ultimi anni è stato fatto da numerosi artisti, sbugiardati poi dalla realtà del vivere quotidiano.

Siete personaggi social?

Non siamo dei veri e propri personaggi social. Usiamo i social per far conoscere la nostra musica e per tenere aggiornate le persone che ci seguono sulla maggior parte dei nostri movimenti, ma non basiamo la nostra vita e il nostro lavoro sui social.

C’è un artista con cui vi piacerebbe duettare?

Il sogno nel cassetto è sicuramente un feat con Gue Pequeno/Marracash che sono in assoluto gli artisti che ci hanno influenzato di più.

Se non foste diventati musicisti, cosa vi sarebbe piaciuto fare?

Qualcosa che ci avrebbe reso felici, perché in fin dei conti è la cosa più importante. Ovviamente vivere di musica è difficile soprattutto di questi tempi e quindi cerchiamo sempre di avere un piano B, anche se questa nostra passione resterà sempre al primo posto.

Come vi vedete nel 2031?

Nel 2031 ci vediamo realizzati e magari economicamente soddisfatti, nonostante ormai per tutte le generazioni sia sempre più difficile raggiungere questo obiettivo. Ci auguriamo di avere anche una bella famiglia e tanta felicità.

 

“La mia musica vivrà in eterno. Forse è stupido dirlo, ma quando sono sicuro delle cose, io le dico. La mia musica vivrà per sempre.”

Bob Marley

 

Valerio Molinaro

 

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