Antonio De Rosa nudo e crudo per “Stoccolma”
“Indosso solo le parole, il mio corpo è il mio abito”

Antonio De Rosa é pronto ad esordire al Teatro Tram di Napoli con “Stoccolma”, acuminata pièce di Antonio Mocciola per la regia di Maria Verde, in scena dall’8 all’11 dicembre. Abbiamo incontrato l’attore partenopea all’alba di questa intrigante sfida per il suo ricchissimo percorso artistico.

Stoccolma, che abbiamo avuto il piacere di vedere in anteprima stampa, debutta finalmente anche per il pubblico, in un nuovo allestimento al Tram di Napoli. Finalista al prestigioso Premio Annoni, e dopo le date romane, approda nel luogo dove é nato.

Il tema è quello dell’omonima sindrome, ma si affrontano anche l’omosessualità, il rapporto padre-figlio, l’aspetto sadico del ruolo di potere e il masochismo. Quanto è difficile parlare di argomenti del genere, in questi tempi così apatici e appiattiti dai social?

Molto se si pensa alla bruttura della non condivisione della bellezza dell’ altrui essere umano, poco difficile per me che amo e reputo di principale importanza appartenere alla vita.

 

Il tuo personaggio è un professore a cui viene tolto lo scettro del comando, ma anche un padre sulle tracce di un figlio scomparso. Ha toccato anche delle corde personali?

No, per quanto  riguarda il mio esser figlio, e soprattutto il modo di conoscere un personaggio e fare ” spazio” dentro me e far si, che lui, entri a far parte di me.

Per il 99% dello spettacolo reciti completamente nudo, per giunta legato con le mani dietro la schiena e una catena alla caviglia fissata a un palo. Molti colleghi sarebbero scappati di fronte a una difficoltà del genere e a un’esposizione così violenta. Cosa ti ha spinto a questa sfida? Dopo tanti personaggi interpretati nella tua lunga e prestigiosa carriera, questo ruolo è un azzardo calcolato? E cosa aggiunge al tuo percorso?

Io, sono un attore, e ogni personaggio che mi propongono deve riuscire ad entrare in me, la mia sfida, il mio lavoro è far spazio, il mio corpo diventa le parole che dice, non il contrario. Mocciola aveva promesso un testo in regalo alla stima che ha di me e le sue parole scritte, sono diventate un abito.

Antonio Mocciola ha dichiarato “Stoccolma” un omaggio personale a te e al tuo talento, avendolo scritto appositamente per te. La responsabilità esalta o preoccupa?

Era lui, preoccupato di propormi un nudo integrale per 58 minuti, ma dopo l’anteprima, si è reso conto che il nero del suo inchiostro, avesse preso i colori della mia anima.

La regia è curata dalla tua compagna, Maria Verde. Cosa si prova a farsi dirigere da chi condivide anche la vita privata?

Eh, questa è stata una vera sfida, sia per il fatto che ci conosciamo e riconosciamo anche il più piccolo sguardo o respiro, sia perché ci siam dovuti proteggere, entrambi, io , la sua prima regia teatrale, lei, l’ enorme, onesta stima che ha del mio modo di lavorare, il resto è venuto facile.

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