Bosie torna a Napoli a caccia di fantasmi
“Il fascino breve delle farfalle” incanta all’Elettra

Se é vero, come è vero, che le farfalle hanno vita breve, e il loro fascino è un battito d’ali, crediamo che questa nuova pièce di Antonio Mocciola abbia invece tutti i requisiti per volare alto, e molto a lungo.

Pienamente inserito nel filone più caro all’autore partenopeo – il corpo violato, i rapporti edipici, le paranoie affettive  – “Il fascino breve delle farfalle” racconta il ritorno di Lord Alfred Douglas, il mitico “Bosie” per il quale Oscar Wilde perse testa e reputazione, nella Napoli che li accolse negli ultimi mesi dell’800. Ma il viaggio ha degli imprevisti, che si manifestano sotto forma di un misterioso “garcon de chambre”, che accoglie l’aristocratico inglese presentandogli il conto.

Nei panni di Bosie, Simone Giulietti incarna pietas e melodramma, dando uno sguardo inedito sul senso di colpa e sulla redenzione. Con interpretazione accorata e vibrante, ma senza retorica, Giulietti fa risuonare come un’eco tutti i colori del dolore. Con lui sul palco, in cristologiche, emozionanti posture, il giovane Antonino Palmeri sale sull’altalena delle emozioni, ora aggressive e impietose, ora dimesse e umiliate, fino a un lungo, lacerante nudo integrale, sottolineato dalle luci e dalle rare ma intense musiche con cui la regista Emilia Miscio ha incorniciato la messa in scena, dando alla sua regia un tocco leggero, sapiente e puramente narrativo.

Tutto gira bene, fino al pathos finale, che coinvolge la piccola – ma pienissima, con posti aggiunti – sala del Teatro Elettra, che per tre sere ha ospitato lo spettacolo.

Emil Caruso

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