Vincenzo Costagliola ha tutte le ansie e gli entusiasmi di un attore all’esordio. Giovanissimo, sarà un marchettaro albanese nel nuovo film scritto da Antonio Mocciola, “Crepa”, che si girerà ad ottobre in Irpinia. Lo abbiamo incontrato per una breve intervista.
“Crepa” é il tuo primo cortometraggio da attore. Come ti approcci a questa esperienza?
Essendo questa la mia primissima esperienza nella recitazione, a parte lasciarmi molta euforia, la sto prendendo anche molto come una sfida che sto lanciando a me stesso per buttarmi in questa nuova realtà, ma non nascondo l’emozione e in parte anche la timidezza di fare questa esperienza.
Cosa ti affascina del mondo dello spettacolo?
Il mondo dello spettacolo mi affascina perché ti permette di uscire dal personaggio che utilizziamo tutti i giorni e ci permette di immedesimarci in qualcuno che non siamo per trasmettere un messaggio.
Il film parla di plagi, rapporti malati e omosessualità. Come descriveresti il tuo personaggio?
Florian è un ragazzo che già in giovane età deve prostituirsi per andare avanti, ormai abituato con odio a una clientela che varia dal più giovane al più vecchio sposato, lui è un ragazzo che tutto sommato ha la testa sulle spalle, fragile, istintivo se messo alle strette e furbo.
Comparirai sul grande schermo in un ruolo difficile, in cui ti si vedrà completamente nudo. Che tipo di emozioni accompagnano questo esordio così inusuale?
Beh, diciamo che ci ho pensato molto a questa cosa e posso dire con sicura certezza di non provare imbarazzo ma anzi provo più una sorta di ansia o meglio dire farfalle nello stomaco essendo una scena forte e spero che possa essere capita
Sei al debutto come attore, ti piacerebbe ripetere questa esperienza?
Mi piacerebbe molto poter ripetere queste emozioni, perché grazie ad Antonio e agli altri attori come Adriano che con una grance pazienza sono riusciti a spronarmi, darmi input fondamentali per il personaggio e in pratica le basi per poter realizzare questo progetto.