La XVIII edizione porta in scena a Castiglioncello sperimentazione e contemporaneità.
È già in corso la XVIII edizione di Inequilibrio Festival, che ha luogo a Castello Pasquini di Castiglioncello (LI), dal 24 al 28 giugno e dal 1 al 5 luglio. Il festival deve l’organizzazione ad Armunia e vanta di 13 prime nazionali, tra spettacoli di teatro e danza contemporanea.
È la compagnia Garbuggino-Ventriglia che apre il festival con una rivisitazione de “Il Gabbiano” di Cechov, “Gabbiani nello spazio”. Seguiranno altri spettacoli di teatro che, allo stesso modo, attingono dalla letteratura teatrale: “I canti” di Claudio Morganti ispirati ai “Canti orfici” di Dino Campana; “Fame, ma chi è Pasquale?” nuovo lavoro di Leonardo Capuano e Roberto Abbiati, ispirato alla Commedia dell’Arte; “Inferno 900 – Dante e il grande giornalismo del secolo breve”, drammaturgia di Fabrizio Sinisi, il cui nucleo è l’opera di Dante Alighieri trasformata dalla Compagnia di Federico Tiezzi e Sandro Lombardi, con la partecipazione di David Riondino; “Stasera sono in vena” di Oscar De Summa e “Attraversamenti” di Nerval Teatro, che affrontano il mondo di Samuel Beckett; Roberto Latini e Fortebraccio Teatro, con le “Metamorfosi” di Ovidio; Macelleria Ettore con “Senza trama e senza finale”, tratto dai racconti di Cechov; “Prima le parole e poi la musica-cronache del match Mascagni-Dannunzio” di Luca Scarlini. Come Leonardo Capuano, Roberto Abbiati e Macelleria Ettore, già familiari a Inequilibrio, fanno il loro ritorno Roberto Rustioni con “Ramayana”, Alfonso Postiglione con “La riunificazione delle due Coree” di Joel Pommerat, Sebastian Barbalan con “Inglese senza professore” tratto dalla “Cantatrice Calva” di Eugene Ionesco. Si cambia poi tema e luogo, col Collettivo IΩ Teatro e “Kalavryta delle mille Antigoni”, spettacolo tratto dall’opera della scrittrice francese Charlotte Delbo, sopravvissuta ad Auschwitz, in scena nel sottopasso della stazione di Castiglioncello.
Molto ricco il programma dedicato alla danza contemporanea. Compagnie internazionali, gli ungheresi Hodworks, i londinesi Igor and Moreno e gli spagnoli Esteban – Aris, ma anche personaggi eminenti della scena italiana, come Maurizio Saiu, formato con Merce Cunningham, che, con Elisabetta di Terlizi, mette in scena “Morte Araba: la genesi”, presequiel di una coreografia di Cornelia Wildisen risalente al 1998. “Qui, ora”, “Sul punto” e “Intorno al fatto di cadere” sono tre balletti contemporanei di Claudia Catarzi, con Irene Russolino, Simona Bertozzi e Helen Cerina.
Gli appuntamenti non si esauriscono qui. Altri ospiti come Daniele Ninarello, Gogmagog e Virginio Liberti, Atto due / Murmuris, Vincenzo Manna, Mo-wan, la compagnia Angelini/Serrani e il Teatro Patalò, la compagnia OSM e il collettivo Fosca, portano in scena spettacoli sperimentali e innovativi. Come ogni anno, non è mancato il Premio Lo Straniero di Goffredo Gofi, conferito a Tullio Pericoli, autore della raccolta di opere “Una storia di segni”, in mostra al Castello Pasquini. Anche Vinicio Capossela, Rosellina Archinto, Roberto Keller, Laura Bispuri, Saverio Costanzo, Saverio La Ruina, Alba Rohrwacher, Paolo Mereghetti, Maurizio Torchio, sono stati premiati per la loro attività di editori, registi, critici, scrittori e, infine, i No-Tav, come rappresentanti del movimento di disobbedienza civile.
Benedetta Colasanti