Se n’è andato B.B. King, il re del blues

Si è spento, all’età di 89 anni a Las Vegas, l’americano B.B. King, leggenda del blues. E’ morto nel sonno, come ha rivelato l’avvocato del musicista, nella sua casa di Las Vegas.

Era malato di diabete da tempo, ad aprile era stato ricoverato in ospedale per un malore che l’aveva costretto a non esibirsi più dall’ottobre scorso, in seguito ad una caduta durante uno spettacolo che lo costrinse ad annullare il tour che stava compiendo. Dopo il ricovero era sorta anche una disputa tra la figlia Patty e la manager del musicista, accusata di trascurare la salute del padre e di rubargli anche del denaro. La vicenda finita in tribunale si era risolta senza condanna per la manager per assenza di prove.

Riley B.King, questo il suo vero nome, era nato nel 1925 in una piantagione di cotone vicino Itta Benna, in Mississippi, dove da ragazzo lavorava, raccogliendo il cotone per pochi centesimi di dollaro.

Con più di 50 album alle spalle e milioni di dischi venduti nel mondo, King ha influenzato generazioni di musicisti diventando egli stesso l’icona del blues.

Nel 2009 aveva ricevuto il suo 15° Grammy nella categoria blues tradizionale con l’album “One Kind Favor” e la rivista “Rolling Stone” l’ha proclamato sesto chitarrista più bravo di tutti i tempi.

Tra i suoi pezzi più celebri “The thrill is gone“, “To Know You Is to Love You ,” I Like to Live the Love”  e nel 1988  il singolo “When Love Comes to Town“, insieme agli U2, grazie al quale tornò in vetta alle classifiche.  

Nella sua carriera ha collaborato con numerosi artisti tra cui Eric Clapton, Muddy Waters, Little Richard, Ray Charles, Albert King, Gary Moore, Zucchero e Pavarotti.

Sposato due volte e padre di 15 figli avuti da altrettante donne, aveva confessato in una sua autobiografia di non poter vivere senza le donne : “Ho bisogno delle donne quanto all’aria da respirare e l’acqua di bere”, ma la vera compagna di vita era senz’altro la sua chitarra, una Gibson ES-335, che King amava come una donna e aveva soprannominato “Lucille“.

Con lui va via, l’ultimo dei grandi di una generazione che ha cambiato la storia della musica.

Alessandra Daniele

                           
 

 

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