Shakespeare balla il swing al Teatro Cantiere Florida di Firenze con Versiliadanza e Small Theatre/NCA.
«To be or not to be…», questa è la domanda che viene da porsi seduti davanti al palcoscenico del Teatro Cantiere Florida che chiude la sua stagione con “SDD Shakespeare Dead Dreams”, nato dalla collaborazione tra Versiliadanza e la compagnia armena Small Theatre/NCA. «Tutto il mondo è un palcoscenico. E tutti gli uomini e le donne semplicemente attori». È proprio uno dei tre attori che, dopo aver pronunciato parole tratte dalle pagine shakespeariane, dà il via alla musica. Sulle note coinvolgenti di “Booty Swing”, Arsen Khachatryan, Angela Torriani Evangelisti e Leonardo Diana entrano in scena. Si truccano, si preparano a indossare le vesti delle molteplici parti che, di lì a poco, prenderanno forma sui loro corpi plasmabili e apparentemente neutri. Poi la musica cambia. I tre vengono imprigionati in una dimensione senza tempo; lo spazio rimane, ma è opprimente, angosciante. Entriamo con gli attori nei meandri più profondi dell’umano, dietro le maschere che ognuno indossa ogni giorno, dove lo sgomento e la tragedia possono prendere facilmente il sopravvento.
La regia del giovane armeno Vahan Badalyan e le coreografie di Angela Torriani Evangelisti si fondono; teatro e danza diventano un tutt’uno. Viene così evocata l’opera immortale di Shakespeare, che grazie alla messinscena decisamente contemporanea, è resa in maniera attualissima. Voci fuori campo, in lingua originale, avvolgono l’intero teatro e scandiscono il ritmo di una danza generata da un movimento viscerale. Ne scaturisce un dramma, per ricordare il genocidio del popolo armeno, in occasione del centenario, ma anche per dare consistenza a pulsioni oscure ma sempre presenti. Niente è di troppo. Ogni elemento è in armonia con tutti gli altri. Costumi e scenografie sono abbastanza essenziali ma evocativi, in alcuni dettagli, dell’epoca del grande autore. Gli attori indossano nero e bianco, talvolta un rosso sangue minaccioso. Nero è Amleto che cerca disperatamente risposte. Bianca è la gonna roteante della morente Ofelia, che inonda la scena di petali. Rossi sono i nasi dei re shakespeariani, beffati come stolti clown. Rosso è anche Iago, che ruba viscidamente il candido fazzoletto di Desdemona.
La mimica dei tre attori è alla massima potenza. Non hanno bisogno di parole: i personaggi interpretati parlano attraverso i loro corpi malleabili, attraverso i loro movimenti, lontani da quelli del balletto classico, ma molto vicini a un flusso interiore di pensieri, idee, emozioni. In questa corrente passionale sono ben riconoscibili “Amleto, “Otello”, “Macbeth” e “Re Lear”. Luci e atmosfere sono oniriche e sinistre; come le Norne di “Macbeth”, annunciano profezie malefiche, portatrici di morte. Se non è morte, è trapasso, poiché i colori si susseguono, per passare ad un’altra vita o ad un altro amore, destinato comunque a cadere nel nero del dramma della fine; come quella di Desdemona, la cui voce fuori campo urla in tutta la sua insopportabile disperazione, mentre un oscuro Otello la soffoca sulla scena, questa volta con movimenti lentissimi ed estremamente dimessi, simili a quelli di un corteo funebre.
E alla fine, dopo i crimini commessi, cosa resta se non un fuoco che brucia, come quello portato in scena dalla bianca figura di Angela Torriani Evangelisti? Dopo una battaglia vinta dalla brama di potere, dall’amore difficilmente esternabile, dall’indole malefica, rimangono solo mani bruciate da una fiamma che pian piano si spegne; mani sporche che forse è possibile purificare con un’acqua rigeneratrice. La stessa acqua lava via il trucco che gli attori si sono simbolicamente fatti appena entrati in scena. Il viaggio nel tunnel oscuro dell’anima è terminato, le maschere del dramma sono cadute. “Booty Swing” torna sulla scena e fa danzare liberamente i tre attori, con i volti ormai spensierati. O si tratta di una nuova parte?
Firenze – TEATRO CANTIERE FLORIDA, 29 aprile 2015.
Benedetta Colasanti
SDD SHAKESPEARE DEAD DREAMS – Regia e ideazione: Vahan Badalyan; Coreografia: Angela Torriani Evangelisti; Interpreti: Arsen Khachatryan, Angela Torriani Evangelisti, Leonardo Diana; Direzione Tecnica: Aram Khloyan; Produzione: Small Theatre/NCA (Armenia) e Versiliadanza (Italia).