Scorci di fotografie svelano Kokoschka, al Leopold Museum di Vienna.

kokoschkaVIENNA . Il museo Leopold, nato dalla collezione privata di Rudolf ed Elisabeth Leopold, e che ospita la maggiore Collezione al mondo di Egon Schiele, oltre che quadri, opere grafiche ed oggetti del XIX e XX secolo, ha allestito una mostra in onore di Oskar Kokoschka curata da: Tobias G. Natter, Franz Smola, Patrick Werkner e Bernadette Reinhold. Un percorso singolare, inaugurato il 4 ottobre 2013 e visionabile fino al 27 gennaio 2014, in cui, attraverso immagini donate dall’artista all’Università di arti applicate di Vienna (che ne conserva oltre cinquemila),vengono svelati al pubblico scorci di vita che lo ritraggono nel privato e non. Ad arricchire la rassegna, “L’Io al centro dell’attenzione”, sono i ritratti più popolari di Kokoschka, affiancati a varie istantanee, alcune delle quali, scattate da famosi fotoreporter durante le sedute per l’ esecuzione dei medesimi dipinti, con lo scopo di mostrare i momenti più salienti degli attimi in cui il pittore dava vita alle sue opere. Più che un omaggio all’artista, in realtà, lo si può definire il modo più semplice per mettere a nudo gli aspetti sconosciuti di uno dei maggiori protagonisti dell’Espressionismo viennese, “dell’enfant terrible”, così come veniva negativamente definito dal mondo accademico. Influenzato dalla Secessione, da Gustav Klimt e da Egon Schiele, la sua pittura affascina attraverso un linguaggio complesso e pungente: nella pura esaltazione dell’essere si rivela intensa, e si aliena dalla realtà esteriore sforzandosi di afferrare la dimensione psicologica del soggetto, per poi fondersi nella simbiosi tra passione e idea.

Fabiana Laganà

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