Rielaborazioni blues, al Lanificio Oh Petroleum e The Softone

Oh Petroleum
Maurizio Vierucci di Oh Petroleum

Il week-end al Lanificio 25 inizia con un doppio live Venerdì 24 Gennaio, che vedrà alternarsi Oh Petroleum e The Softone, due progetti che hanno fatto della rielaborazione del blues e del folk americano tra noise ed elettronica, il loro vessillo. Oh Petroleum è il progetto di Maurizio Vierucci, ex-batterista brindisino che è in giro per l’Italia a presentare il suo ultimo lavoro “Memory of mine, memory to be”, un disco che unisce il cantautorato americano in stile Neil Young, a suggestioni Nineties, sporche ed in certi casi al limite del punk, come per esempio nei Wilco e White Stripes.

Vierucci inizia da solista nel 2007 con l’aiuto di Cristina Donà, grazie alla quale pubblica “Sulla collina puoi seppellire ciò che non ami”, sotto lo pseudonimo di Creme al quale segue nel 2013 “Memory of mine, memory to be” questa volta sotto il nome di Oh Petroleum. In entrambi i lavori Vierucci è polistrumentista, che però fa della semplicità il suo marchio di fabbrica (anche se dal vivo è sempre accompagnato).

Giovanni Vicinanza di The Softone
Giovanni Vicinanza di The Softone

Anche il progetto The Softone è molto simile a quello di Oh Petroleum, già per il fatto che si tratta fondamentalmente di una One-man band, sotto la quale si cela il nome del cantautore napoletano Giovanni Vicinanza che in questo caso presenta il suo ultimo lavoro “Tears of lava”. Aiutato da Antonio Ostuni, Giovanni mette assieme un misto di Blues, quello classico dei padri fondatori del genere, al noise alla musica elettronica. Voci distorte e riverberate che si uniscono ai riff suonati sotto il ritmo in alcuni casi di drum-machine.

Napoli – 21 Gennaio 2014

Francesco Di Maso

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