Oltre il click

Il punk “Oltre il click” nel nuovo album de La Trappola di Dalian.

Oltre il click” è il titolo del nuovo album della formazione torinese La Trappola di Dalian pubblicato da Sette AFK Label. La band composta da Sofia Cazzato (voce), Alessio Piedinovi (batteria), Angelo Rizza (basso) e Lorenzo Borghetto (chitarra), ha maturato negli ultimi anni un’intensa attività live e di studio, che li ha portati alla pubblicazione di un EP e diversi singoli. In questo primo album “Oltre il click”, che vuole essere un manifesto del loro andare oltre le apparenze che condizionano fortemente la società odierna, mettono a fuoco un ruvido sound punk rock impreziosito dalla graffiante voce di Sofia.

I testi descrivono tratti intimi, a volte duri, di vita quotidiana che partono dalle loro esperienze personali in cui la collettività può certamente identificarsi. Il titolo “Oltre il click” ha poi un secondo significato, più tecnico e riguardante la composizione dei brani stessi. Parte di questi ultimi sono stati composti a distanza durante i periodi di quarantena. Dovendo utilizzare dei software, la stesura delle loro canzoni risultava “meccanica”, a tratti forzata.

Il disco è accompagnato dal videoclip del brano “Rossetto Veleno” realizzato da Sette AFK Media Team. Nelle immagini che ritraggono momenti di vita quotidiana per alcuni gruppi di giovani, il playback di Sofia si alterna con la protagonista della narrazione. Le due figure femminili si sovrappongono e si scambiano, rimandando al significato dicotomico del brano rappresentato appunto dal rossetto e dal veleno. Il trucco che all’inizio rendeva gli “occhi di fuoco, tinti solo di nero”, comincia ad assumere le tonalità bluastre tipiche della cianosi da avvelenamento.

Come nasce La Trappola di Dalian?

La Trappola di Dalian nasce ufficialmente nel 2019 dall’esigenza di voler creare un progetto che fosse ambizioso, utilizzando un linguaggio diretto, senza filtri. L’idea è partita da me (Sophia, cantante) e da Drake (batterista) poiché crediamo fortemente nel potere della musica come mezzo di comunicazione. Eravamo stanchi, perché reduci da esperienze passate, e avevamo bisogno di sperimentare qualcosa di nuovo.

Qual è la genesi di “Oltre il click”?

Possiamo dire che “Oltre il click” è figlio della pandemia. Quasi tutti i brani presenti al suo interno sono nati in questo periodo nefasto. Questo album ha una duplice valenza. Con “Oltre il click” intendiamo andare oltre le apparenze che ci condizionano. Ormai i social sono una realtà ben radicata e la maggior parte delle persone dà più importanza all’esteriorità delle cose, dimenticando ciò che è davvero importante. Si fa a gara a chi ha più like e più followers. C’è la necessità di andare oltre a tutto ciò.

In secondo luogo, “Oltre il click” ci ricorda la voglia che avevamo di ritrovarci nella nostra sala prove, andando oltre il click del computer. Durante i vari lockdown non ci è stato possibile vederci. Siamo stati costretti ad utilizzare dei software per sopperire a questo, ma non era nelle nostre corde. Tutto era più macchinoso, poco fluido. Avevamo voglia di tornare a comporre e suonare tutti insieme come abbiamo sempre fatto.

Quanto la società attuale ci condiziona, e in quale modo?

Molto. Come ho già detto siamo in un’epoca in cui da una parte siamo bandiere di libertà, ma dall’altra siamo incatenati dalla necessità di voler apparire perfetti a tutti i costi. I social non aiutano. Questo è uno dei messaggi principali del nostro album.

Cosa rappresenta per voi il punk?

Punk per noi vuol dire ribellione, non accettare la realtà in cui ci troviamo. Da questa condizione di disagio nasce la voglia di cambiare le cose. Noi cerchiamo di mandare il nostro messaggio attraverso la musica.

I tre cantanti/band che maggiormente vi hanno influenzato.

Sicuramente “Papa Roach”, “My Chemical Romance” e “Prozac +”. In un primo momento, per conoscerci meglio come musicisti, abbiamo coverizzato dei brani dei MCR e Papa Roach, inaspettatamente le 2 band che piacevano a tutti. Dico inaspettatamente perché ognuno di noi veniva da background di ascolti differenti. Personalmente i “Prozac +” hanno influenzato positivamente il mio modo di scrivere le liriche. Sono stati fonte di ispirazione in diversi momenti.

Qual è il messaggio che si cela dietro al videoclip “Rossetto Veleno”?

Dietro “Rossetto Veleno”, riprendendo ciò che ho detto sul tema delle apparenze, si nasconde questo messaggio: dietro l’apparenza di perfezione, legata in questo caso ad un trucco appariscente, si celano turbamenti che, come nel videoclip, affiorano sul viso della protagonista, donandole un colore bluastro, tipico di una cianosi da avvelenamento. Ciò che si cela nel profondo prima o poi ci avvelena se non lo esterniamo completamente.

Quanto siete “social”?

Purtroppo dobbiamo esserlo per promuovere il progetto. Sicuramente utilizziamo i social con moderazione, dandogli il giusto peso. Siamo molto più attivi su Instagram comunque, piattaforma molto seguita. Tik tok, social che spopola tra i giovanissimi, è per noi più complicato da utilizzare.

Che programmi avete per questa estate? Avete fissato delle date?

Abbiamo già fissato delle date per il periodo estivo, ma saranno continuamente in aggiornamento. Possiamo dirvi che avremo il grande piacere di aprire i concerti di Pierpaolo Capovilla e i Cattivi Maestri ed Eva Poles, ex Prozac +. Ce ne saranno altri, ma vi lasciamo con la giusta suspense. Noi vediamo l’ora!

 

“Il punk rock è arte. Il punk rock per me significa libertà.”

Kurt Cobain

 

Valerio Molinaro

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