“Oculus”: quando un antico specchio è capace di provocare allucinazioni e alterare la realtà.

oculusTim e Kaylie sono due fratelli che durante l’infanzia hanno dovuto convivere con la tragedia della morte dei genitori, in cui Tim è stato direttamente coinvolto con l’accusa di omicidio In tutto questo però Kaylie ha visto realmente cosa è accaduto e vuole riabilitare l’immagine della famiglia e del fratello dimostrando come l’assassinio dei genitori sia stato causato da forze soprannaturali contenute in un antico specchio. Così dieci anni dopo, e con il rilascio del fratello dalla prigione, Kaylie cercherà di sconfiggere le forze demoniache.

La storia nell’insieme non è originale, è un film creato mischiando parti di tanti film tra loro. Non c’è suspense, gli attori non riescono a catapultarci nella ghost story, compito che riesce di più ai due bambini presenti nelle parti di flashback. L’idea di sviluppare il film su due linee temporali parallele (il 2002, con i protagonisti bambini, e il 2013, il presente), che convergono sempre di più sino a fondersi, è un’ottima idea. Forse solo quella. Protagonista dell’intera storia è un oggetto maledetto: lo specchio, che non produce visioni terrificanti, ma provoca in chi lo possiede allucinazioni e una completa distorsione della realtà. Amplifica e fa affiorare paure e drammi reconditi. Lo specchio è un oggetto archetipico, mostra qualcosa che c’è ma non esiste, un riflesso della realtà. Oppure è una porta di accesso ad altre dimensioni, come ne “Lo specchio” di Alice di Lewis Carroll. Dalla mitologia alla letteratura è sempre stato collegato alla magia, in “Biancaneve”, ma anche ne “Il ritratto di Dorian Gray”, un autoritratto che rappresenta il riflesso di noi stessi. Ai tradizionali elementi di genere, facilmente riconoscibili, il regista Mike Flanagan non dimentica di aggiungere una consuetudine usata da “The Blair Witch Project” in poi: la tecnologia. Le armi per combattere il Male non sono più la croce e la preghiera, ma una telecamera e uno smartphone, che permettono di documentare il sovrannaturale. La fotocamera del cellulare è il filtro per distinguere ciò che è reale, il terzo occhio che mostra la verità quando la mente inganna. Lo specchio è solo un altro oggetto minaccioso simile alla scatola con il Dibbuk di “The Possession” oppure la bambola de “L’evocazione”. Chiunque è un appassionato del genere non può negare di voler ammirare almeno una volta Il museo dell’occulto” dei Warren. Attenti però: se amate l’antiquariato e frequentate i mercatini, scegliete bene cosa acquistare.

Mariateresa Farnese

OCULUS”

Anno: 2013

Nazione: Stati Uniti d’America

Genere: Horror

Regia: Mike FlanaganCast: Karen Gillan, Brenton Thwaites, Katee Sackhoff, Rory Cochrane, Annalise Basso, Garrett Ryan, James Lafferty, Miguel Sandoval, Katie Parker, Courtney Bell

Durata:105 min 

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