“Non siamo noi che andremo all’inferno”, il libro di poesie di Romanetti

downloadCome terzultimo appuntamento della rassegna letteraria “Poetè” organizzata da Claudio Finelli, il Chiaja Hotel de Charme, delizioso albergo del centro di Napoli, ha ospitato il giornalista Francesco Romanetti per la presentazione del suo libro “Non siamo noi che andremo all’inferno” edito da Intra Moenia.

La copertina con un nudo integrale maschile, estrapolata da “Salò o le 120 giornate di Sodoma” di Pasolini, anticipa un omaggio all’artista ospitato all’interno delle pagine dell’opera che si presenta come una raccolta di poesie che spaziano tranquillamente tra argomenti più disparati.

Dalle prostitute e le “madonne dell’Olgettina” fino al leader sudamericano Chavez, dalla figura controversa di Bush fino all’idea più onirica del sogno: sono infiniti i voli pindarici che Romanetti effettua nel suo lavoro, composto da poesie pur non considerandosi un poeta.

Eppure è lo stesso Roberto De Simone, autore della prefazione al volume che nella sua criptica analisi che si può leggere tra le sue prime pagine, celebra una certa musicalità di cui sono composti i versi espressi dallo scrittore.

Tra il sacro e il profano, le parole di Romanetti si ripetono spesso tra i suoi versi, trasformandoli quasi in un mantra: uno stile molto personale che può, nel bene e nel male, dividere il pubblico di lettori.

Gaetano Cutri

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