Un’Alice napoletana che, nei vicoli del centro storico partenopeo, trova il suo paese delle meraviglie. Questa l’intuizione di Flavia Bucciero, regista e coreografa di “Alice vive rint ‘a ‘nu vico che se chiamme Purgatorio”. La Bucciero, infatti, ispirata dai capolavori di Lewis Carroll del 1865, affida al linguaggio della danza moderna e contemporanea la fiaba di “Alice nel paese delle meraviglie”, sorprendente metafora della vita, così carica di significati da essere più comprensibile agli adulti che ai piccini.
Lo spettacolo “Alice vive rint ‘a ‘nu vico che se chiamme Purgatorio”, che va in scena l’11, il 12 e il 13 aprile alle ore 21 al Tin Teatro Instabile, con la collaborazione del Comune di Napoli e dell’Assessorato alla cultura, è stato presentato l’8 aprile al Pan, Palazzo delle Arti Napoli. All’incontro, oltre alla nota danzatrice e coreografa, che nel 1987 ha fondato a Pisa la Compagnia Movimentinactor Teatrodanza, erano presenti Fabio Pascapè, responsabile del Pan e Michele Del Grosso, direttore del teatro. Il titolo della rappresentazione prende il nome proprio dal caratteristico vicolo in cui sorge il teatro.
Nelle prime due serate Alice non si limiterà a ballare sul palcoscenico ma si affaccerà da uno dei balconi sul vicolo e giungerà fino in strada, spinta dall’ incontenibile curiosità che la contraddistingue. Nella mattina del terzo giorno di replica Alice, il Bianconiglio, la Lepre marzolina e il Cappellaio matto, i protagonisti dello spettacolo, interpretati da quattro danzatori, con un’ incursione urbana attraverseranno la città viaggiando in metropolitana e in funicolare e coinvolgendo i passanti in una nuova e meravigliosa avventura. Il filo rosso che lega le esperienze fatte da Alice nel suo viaggio è la metamorfosi. Ognuno di noi, prima o poi nella vita, si sente troppo stretto o troppo largo nei propri panni, si ritrova a mettere in discussione tutto, a porsi interrogativi, a correre in modo frenetico e distratto o a perdere tempo prezioso. In ogni caso, la soluzione ai problemi risiede nella ricerca della propria verità, nel potere della fantasia e nel lasciarsi andare all’improvvisazione, alla rottura degli schemi imposti da altri o da noi stessi. Come ha dichiarato Flavia Bucciero non vi è luogo migliore di Napoli per non smettere di meravigliarsi nel bene e nel male e per realizzare tutto questo. “La danza – ha sottolineato la Bucciero – ha bisogno di farsi conoscere e di entrare in confidenza con la gente. Nel mio spettacolo lo fa grazie all’entusiasmo e all’incoscienza di Alice. Napoli – ha continuato la coreografa –, città ribelle, fantasiosa, vulcanica e partecipativa per eccellenza, offre agli artisti uno scambio di energia speciale e un’opportunità di crescita tanto bizzarra quanto preziosa”. I danzatori si esibiranno sulle musiche dei compositori Eugenio Sanna ed Edoardo Ricci.
Gabriella Diliberto