Il commiato di Paolo Magelli con la presentazione della stagione 2015/2016 del teatro che festeggia il nuovo status di Tric. Il ricco cartellone della Fondazione Teatro Metastasio.
Il Metastasio, festeggiando il nuovo status di Teatro di Rilevante Interesse Culturale, presenta la sua nuova stagione in veste di Fondazione, suddividendo la propria attività nei tre teatri della città. Un ricco cartellone quello del Met attraverso cui l’attività dell’istituzione è suddivisa e articolata oltre che nello storico teatro, nei luoghi del Fabbricone e del piccolo gioiello del Magnolfi. L’uscente direttore Paolo Magelli ha presentato in tutto ventisei titoli suddivisi per tematiche e luoghi di rappresentazione, arricchendo il programma offerto nella campagna abbonamenti da eventi molto significativi.
Settembre infatti inaugurerà il vero inizio della stagione con tre proposte culturali in memoria non soltanto di un trascorso storico, ovvero il settantesimo anniversario dell’impegno partigiano pratese nella seconda guerra mondiale, ma conducendo lo spettatore in un teatro che svela le parti più recondite di sé. Per il tema ricorrenze storiche sarà la ballerina Lisabeth Gruwez ad aprire queste speciale trilogia “extra-stagionale”, con uno spettacolo dedicato proprio alla memoria dei partigiani che per l’occasione presenterà proprio a Figline, per poi proseguire con “Le Mutande” nella celebrazione del carattere di uno dei più rilevanti drammaturghi del Novecento, il famoso avversario del nazifascismo Sternheim. Le due esperienze che si legano al ricordo del conflitto mondiale saranno intervallate, l’8 settembre, da un teatro che per una volta sarà il vero protagonista di un singolare racconto di sé: guide eccezionali infatti accompagneranno con la poesia i visitatori nelle parti più nascoste del luogo sacro della rappresentazione.
Per quanto riguarda la proposta degli spettacoli della stagione vera e propria, invece, il panorama si articola sui classici ma anche su progetti di sperimentazione valorizzando nuove regie ed esperienze dagli approcci innovativi, come i generi del teatro contaminati dalla danza e dal circo, offrendo così l’approccio al nuovo filone “teatro in musica” che ben andrà a distribuirsi nei tre diversi luoghi della Fondazione.
Al Teatro Magnolfi andrà in scena il primo spettacolo della stagione: con “Utoya” di Edoardo Erba per la regia di Serena Sinigaglia sarà presentata un’esperienza che riguarda le forti contraddizioni di questo scorcio di secolo, di un mondo che non rappresenta la felice convivenza di culture diverse, ma il luogo in cui si consuma un vero e proprio scontro di civiltà. La sala di questo piccolo teatro infatti ospiterà esperienze prevalentemente contemporanee, sia per temi che per gli orientamenti a nuovi tipi di drammaturgie, senza escludere riletture dei classici. Con “Virtù dell’Oscurità” liberamente tratto da “Le tre ghinee” di Virginia Woolf si tornerà a parlare dei grandi temi che attanagliano la natura dell’uomo per il fatto di essere connaturati in lui: la vanità, il desiderio, la fama e il potere sono le principali cause che danno vita alla violenza celata dal solo concetto di autoaffermazione. Lo spettacolo, su drammaturgia di Lisa Capaccioli e Paola Bigatto, è realizzato con gli attori diplomati presso la scuola di recitazione del Teatro Metastasio Stabile della Toscana.
La stagione del Fabbricone invece punta lo sguardo all’Europa privilegiando le esperienze che si legano alla letteratura attuale e del Novecento. Il monologo di Sandro Veronesi “Non Dirlo. Vangelo di Marco”, da cui è tratto anche l’omonimo libro edito da Bompiani, è il primo spettacolo, coprodotto dal Met con il Festival di Spoleto, che sarà presentato in questa sala. Veronesi propone il ritratto di un eroe che si sacrifica per potersi liberare dal nulla di cui è carico, presentando così un personaggio assolutamente moderno e rivoluzionario, lontano dalle solite esperienze degli altri evangelisti. Con la compagnia di Pippo Delbono invece verrà messo in scena “La Notte”, già presentato in anteprima al Teatro Argentina di Roma nel giugno dello scorso anno. Quest’esperienza riguarda uno spettacolo-concerto attraverso cui Delbono ha potuto confrontarsi con un autore come Bernard-Marie Koltès da cui ha tratto la sua versione di “La nuit juste avant les forêts”. Lo spettacolo ha permesso al regista di andare a lavorare in maniera attenta sul testo al fine di proporre un monologo che, con l’accompagnamento della chitarra di Piero Corso, potesse esprimere l’intreccio di due vite: la sua e quella dell’autore. Per il genere dei classici invece sarà di Paolo Magelli l’adattamento teatrale della “Medea” di Seneca, in coproduzione col MET e l’Istituto Nazionale del Dramma Antico con Valentina Banci, Filippo Dini, Daniele Griggio e Francesca Benedetti, spettacolo che è stato già rappresentato a Siracusa in occasione del 51° Ciclo di Rappresentazioni Classiche al Teatro Greco.
Anche per la storica sala del Metastasio il cartellone prevede spettacoli dalla drammaturgia non solo consueta, ma esperienze altrettanto innovative tanto quanto quelle presentate nelle altre sale. In questa mescolanza di generi e di esperienze – motivo per cui l’offerta si presenta ben articolata e rivolta ad un pubblico più vasto – si delinea complessivamente un programma strutturato nei temi della Mitteleuropa prima e della drammaturgia italiana per quanto riguarda la seconda parte della stagione. Ampio spazio è dedicato agli autori della tradizione nazionale attraverso la presentazione di spettacoli come “L’Uomo, la Bestia e la Virtù” e l‘“Enrico IV” di Luigi Pirandello, ma anche “Il sindaco del rione Sanità” di Eduardo De Filippo, e il “Porcile” secondo l’approccio registico di Valerio Binasco a Pier Paolo Pasolini. Sul filone della tradizione e nell’esaltazione di un teatro tutto italiano non sarebbe mai potuto mancare almeno un riferimento a Goldoni, e il Metastasio ne propone addirittura due: “I Rusteghi” con la regia di Giuseppe Emiliani, realizzato dal Teatro Stabile del Veneto, e “Il Bugiardo” adattato da Valerio Binasco per La Popular Shakespeare Kompany / Fondazione Teatro Due.
Per quanto riguarda lo sguardo rivolto invece all’Europa, il Met inizierà a ottobre con un lavoro di Sergio Castellucci in prima nazionale: “Schwanengesang D744”, un canto del cigno accompagnato dalle musiche di Franz Schubert e dalle poesie degli autori della Societas Raffaello Sanzio. La mescolanza del teatro con il genere musicale sarà nuovamente ripresentato da Pippo Delbono ne “Il Sangue” in una vera e propria forma di spettacolo-concerto che con l’ausilio di un liuto, un opharion, un oud ed anche una chitarra elettrica, potrà esprimere il grande tema della tragedia attraverso le esperienze del passato e le piccole inquietudini che attanagliano l’essere umano di oggi. Sulla scia di questo filone che al teatro associa la musica, sarà presentata anche l’opera di Bertold Brecht e Kurt Weill “Il Mare è blu” con Adriana Asti, Massimo Ferraguti al clarinetto e Nadio Marenco alla fisarmonica.
La nuova stagione del Met si propone come un’altra ricca esperienza che permette al teatro della Toscana di avere un certo primato a livello nazionale per l’offerta che andrà a proporre. Il Metastasio guarda al proprio futuro presentando un programma che si articola nei diversi ambiti di un teatro fatto di tradizione ma che non può prescindere dagli elementi di contemporaneità, oltre che da tutte quelle esperienze che permettono ad un’istituzione di questo tipo di essere un punto di riferimento per il contesto urbano. Per questi motivi si propone di essere anche lo spazio dei laboratori, come quello previsto da Peter Stein per gli attori che saranno coinvolti nel “Riccardo II”, luogo di produzione e professionismo per la Compagnia Stabile, ma anche il ponte di collegamento tra lo storico teatro e il Festival di Spoleto (dove hanno debuttato già quattro allestimenti della Fondazione grazie alla convenzione produttiva triennale) e l’inevitabile legame con la Fondazione Toscana Spettacolo che permetterà una collaborazione volta al sostegno produttivo e promozionale di alcuni progetti inediti. Per le formule di abbonamento e il calendario completo della nuova stagione si veda il sito www.metastasio.it.
Laura Sciortino