“Mastro Gesualdo… ‘Don’”, un’opera fatta da sé

Al Teatro di Cestello il Cenacolo dei Giovani rende omaggio alla nota pièce verista, per la regia di Rosario Campisi.

Dopo tre settimane consecutive di repliche al Teatro di Cestello di Firenze, il Cenacolo dei Giovani, diretto dal regista toscano Rosario Campisi, ha messo in scena domenica 25 maggio l’ultima anteprima della stagione tratta da uno dei capolavori verghiani più conosciuti, “Mastro Gesualdo… ‘Don’”, chiudendo in bellezza la programmazione 2014/2015. L’opera, pubblicata nel lontano 1889, fu un lungo lavoro propedeutico durato la fatica di nove anni. A differenza di “Malavoglia”, questo romanzo fu subito ben accolto dalla critica entrando a far parte degli scritti più famosi di Giovanni Verga, ‘il ciclo dei vinti’. Un’operazione linguistica nata e cresciuta nella complessità, non solo per la varietà dei soggetti, ma anche per le discordi classi sociali rappresentate, tutte testimoni di frasari caratteristici. Impresa ben riuscita anche nel riadattamento proposto da Rosario Campisi, pure lui degno seguace dell’impronta verista, autore in questo suo ultimo lavoro di una regia ispirata alla regressione. Allontanandosi da valutazioni critiche, è riuscito a schierarsi dalla parte della soggettività interpretativa dei suoi personaggi, perdendo la sua onniscienza ma ponendosi sulla stessa lunghezza d’onda degli attori in scena. Un cast numerosissimo composto da personalità svariate, alcune ritratte minuziosamente per fissarne tratti e dettagli distintivi, altre viste di sfuggita, ma comunque degne comparse della trama in atto.

Quella di Mastro Don Gesualdo rimane una storia molto intrecciata e ricca di avvenimenti che si susseguono nel centro agricolo di Vizzini, piccolo borgo animato non molto distante da Catania. Protagonista indiscusso della vicenda è Mastro Gesualdo… “Don”, uomo forte e possente, dall’aspetto fermo e mansueto ma che nasconde nella realtà dei fatti l’indole di self-made-men, dalla testardaggine innata e caparbietà ostinata, ‹‹uno venuto su dal nulla, con il peso della casa sulle spalle››. Per amor della ‘roba’ ha sempre badato ai suoi interessi, costruendosi una grossa fortuna con le sue stesse mani, cercando sempre di sfuggire ad un destino povero che lo attanaglia e gli sta ‹‹sempre addosso, come la presenza di Dio››. Ben presto il suo stato sociale si trasforma dall’ascesa al potere e alla ricchezza, al declino gnomico ed emotivo, d’altronde ‹‹ciascuno viene al mondo con la stella sua››. L’attaccamento morboso alla ‘roba’ diviene per lui una questione di vita o di morte, tanto da farlo allontanare dagli affetti familiari e dimostrarsi spietato contro chi ostacola i suoi successi. Un disfacimento fisico e psichico dettato dall’incessante paura per la dilapidazione insensata dei suoi averi, che lo condurrà tra le braccia di una sorte prestabilita per uno sconfitto come lui, accorgendosi solo in punto di morte di non essere mai stato veramente felice. Il suo resta il fallimento di un uomo, effigie e vittima al tempo stesso di una società intera.

‹‹Tutto quello che si può fare, si farà››, è questo il messaggio finale tramandato anche nella versione teatrale presentata da Campisi. Nonostante la vita non consenta di trovare rimedi plausibili alle grane da pelare, né tantomeno sperare nella vana fortuna che procura solo disillusioni ed indifferenza generale, Mastro Gesualdo… “Don” sull’orlo del precipizio non ha scampo. Da essere ‘vinto’ può soltanto riflettere sul significato della propria esistenza deludente e dell’amara provvidenza che, in virtù della sua ‘roba’, si è volutamente scelto.

Firenze – TEATRO DI CESTELLO, 24 MAGGIO 2015.

Mara Marchi

MASTRO GESUALDO…”DON” Regia: Rosario Campisi; Scenografia: Marcello Ancillotti; Costumi: Cecilia Micolano; Interpreti: Maurizio Bartoli, Riccardo Bettini, Gaia Bigiotti, Silvana Carotenuto, Emidio Cheli, Roulph Chiaffredo, Filippo Cipani, Graziano Dei, Claudia Del Fante, Agnese Di Camillo, Michele Farruggio, Vincenzo Feudale, Rita Iacone, Concetta Lombardo, Patrizia Manes, Bruno Maresca, Giancarlo Mariani, Andrea Meli, Claudia Migliorini, Chiara Perondi, Lucia Petrà, Pablo Rizzo, Raffaele Totaro.

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