Luca ‘O Connor figlio kafkiano di un padre-padrone “Il mio Franz, nudo e indifeso di fronte al mondo”

 

 

 

Aprirà la prossima stagione di “Portiamo il teatro a casa tua” lo spettacolo che – prendendo le mosse dalla lettera al padre di Franz Kafka – è stato apprezzato, oltre che a piazza Repubblica a Milano, dove torna a grande richiesta, anche a Piacenza, al teatro La Pirate. Abbiamo incontrato uno dei due protagonisti, Luca ‘O Connor.

“Il sangue non è acqua” è un testo di grande impatto, affronta la tematica delle dipendenze filiali, del padre – padrone, dell’inibizione, del dolore. Cosa ti ha convinto ad affrontare questo spettacolo, peraltro così ben accolto?
Tutto è cominciato durante un servizio fotografico dove ho conosciuto il regista Antonio Mocciola, che ringrazio ancora. All’inizio mi fece leggere a tavolino un monologo che raccontava di questo figlio che si sentiva solo e prigioniero per colpa di quella che avrebbe dovuto essere la sua famiglia. Quello che mi colpì fin da subito era la precisione e la crudezza dei particolari che di certo nello spettacolo non si risparmiano. In seguito, mi viene svelato che quel testo era la prima bozza di questo spettacolo “il sangue non è acqua”. Mentre leggevo, Antonio suggeriva come dire alcune parole, dove mettere le pause e che intenzioni dare a determinate battute. Al termine della lettura, mi disse che tutto questo era un vero e proprio provino, che secondo lui ero adatto per il ruolo e questo mi fece scoppiare di gioia. Mi resi subito disponibile ad accettare il ruolo per diversi motivi, uno tra tanti, la mia passione per il genere drammatico e questo spettacolo lo è enormemente.
Lo spettacolo è molto forte, a livello di immagine. Cosa rarissima in teatro, sei per tutto lo spettacolo completamente nudo, in esatta contrapposizione al tuo compagno di scena, sempre vestito e in posizione dominante. Come hai vissuto questa esperienza?
Dopo aver ricevuto la notizia che ero adatto per coprire il ruolo di protagonista vengo a sapere della condizione che il mio personaggio, Franz, sarebbe stato completamente nudo dall’inizio alla fine. Non avevo mai recitato senza veli se non in un film per il cinema del 2022,  “La rinascita” per la regia di Andrea Sala, film che ha partecipato anche ad alcuni festival. L’esperienza è stata più una sfida con me stesso perché non era per niente facile mantenere la concentrazione e la consapevolezza di essere senza vestiti e allo stesso tempo muoversi e recitare delle battute cercando di essere credibile.
Per prima cosa abbiamo cambiato il monologo in un dialogo, così oltre a me, si è aggiunto l’attore Maurizio Biancotti nel ruolo del perfido padre dominante che tiene il figlio costantemente prigioniero per il suo mostruoso e sadico piacere. Maurizio Biancotti è stato molto abile nel mostrare (anche stando assolutamente immobile) la serietà e quella percezione di padrone assoluto sia della scena che della storia e insieme abbiamo regalato al pubblico quarantacinque minuti in cui non ha risparmiato le lacrime. 
“Il Sangue non è Acqua” è giunto alla sua quinta replica ed è stato un grande successo di pubblico e di critica e tutti noi siamo pronti a tornare sulla scena per nuove emozioni.
Sei molto attivo anche nel campo del cinema e della narrativa, quali sono i tuoi progetti in questi campi?
Nel campo cinematografico ho diversi progetti tra lungometraggi e cortometraggi tra cui “Preferivo l’inverno” film drammatico tratto dall’omonimo romanzo dell’autrice e mia cara amica Rossana Coluccia di cui sono anche sceneggiatore, con la produzione FQ Cinema stiamo lavorando per realizzare il film “La ragazza venuta dal cielo” diretto da Lorenzo Fossati e il cortometraggio “Il caso Shrodinger” per la regia di Gianluca Martiradonna, entrambi previsti per settembre.
Altri film in cui sono apparso: “L’ultimo Take”, di Lorenzo Fossati e “La donna che mi salvò la vita” di Egidio Maggi stanno girando le sale cinematografiche italiane e saranno disponibili nelle piattaforme streaming Amazon Prime Video e Chili TV.
Nel campo della narrativa invece ho scritto per ora due romanzi: il primo “L’Aquila e la Stella” è un romanzo sulla Shoah e racconta dell’amicizia tra un ragazzo ebreo e un ragazzo nazista intenti a superare l’arrivo imminente della seconda guerra mondiale nel nostro paese, un romanzo per ragazzi e adulti, molte scuole lo hanno già adottato come libro di testo. 
Il secondo invece è il primo di sette libri di una saga fantasy per bambini e ragazzi “Harper Evans e la Stella dei Desideri” e racconta di questo ragazzino di nome Harper che grazie ad una Stella caduta dal cielo, è in grado di vedere realizzati tutti i desideri che vuole. Le avventure di Harper andranno ad aumentare nei libri futuri fino a vederlo crescere e maturare e ad affrontare un grande male che minaccia l’intera esistenza. Anche Harper è stato scelto per essere portato nelle scuole grazie ancora una volta all’attore Maurizio Biancotti che mi affianca nell’ambiente scolastico oltre che nel mondo della recitazione.
Entrambi i libri sono stati acquistati da molte biblioteche e sono disponibili in libreria e nei maggiori store online.
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