“LOVE’S KAMIKAZE”. Violento respiro d’Amore

Essenziale si apre la scena, arredo costituito da pedane e cilindri in pallet, un materasso sulla destra, un tavolo con stoviglie a rappresentare una cucina, qualche scaffale. Di null’altro l’amore ha bisogno.

Un amore vorace e tenace che mostra dalla prima scena la sua forza e il suo dolore.

Protagonisti dell’opera due giovani innamorati, palestinese lui, ebrea lei, quanto basta a scorrere e vivere il dramma di un conflitto insulso e atavico.

Euridice Axen e Marco Rossetti trascinano il pubblico nel loro vivo interloquire. Son due amanti che si confrontano sulle rispettive culture, mettono a nudo le proprie paure, evidenziando come l’infanzia di ognuno sia stata segnata dalle civiltà che li distinguono, mentre ad unirli un immenso, puro, sentimento.

Una apparente quotidianità si dispiega, tra il rito del caffè e gli abbracci s’insinua l’impegno civile ed il violento desiderio di agire e non restare passivi spettatori di morte, osservatori di quest’assurdo conflitto che non conosce la parola pace.

Il testo ha il merito di narrare come il dramma israelo-palestinese si è evoluto nel corso dei secoli, di come le popolazioni si siano sviluppate, di come con esse il fardello di una guerra senza inizio e senza fine accompagni popoli e generazioni.

Lo spettacolo è un crescendo di dolore e intensità, di un amore giovane che non vuole ostacoli, che cerca mezzi e soluzioni perché “qualcosa deve cambiare”, e disperato l’urlo di Naomi rimbomba nella platea.

Buio, luce, buio, luce, ogni scena un inizio, una speranza, un incontro, la disperazione, la forza beffarda dell’ironia, la gioventù, la tenacia, una bomba che scoppia, morte, paura e nonostante tutto, mai mai arrendersi!

È un’utopia, forse l’ultimo disperato grido di due ragazzi innamorati, è la verde speranza della sciarpa da cui Naomi mai si separa, è la laboriosa attività di Abdul che “avvita lampadine ebree”,

Un unico doveroso, disperato, inaspettato atto chiude la scena. Atterriti e sconvolti, spettatori un po più consapevoli si assiste all’epilogo.

Il teatro talvolta può esser degno interprete della vita, la poesia di un testo violento quanto la morte, ma siano essi mezzi di amore e speranza, nasca il sorriso della possibilità, perché ognuno di noi agisca con consapevolezza e caparbia volontà, perché non si ignori una realtà, accettando e sfuggendola come fosse mera normalità .

Roma, teatro Ambra alla Garbatella, 24 Ottobre 2015

Elena Grimaldi

Teatro e società presenta

LOVE’S KAMIKAZE

di Mario Moretti

con Euridice Axen e Marco Rossetti

regia Claudio Boccaccini

musiche Antonio Di Pofi

scene Carla Ghezzi

costumi Antonella Balsamo

tecnico luci e fonica Alessandro Pezza

In scena fino al 1 Novembre
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