“L’ospite invisibile”, il giallo che ispirò Agatha Christie

ospite-invisibileIndelebile nella mente di tutti gli amanti del giallo, “Dieci piccoli indiani” ha posto una pietra miliare nella carriera luminosissima di Agatha Christie e del filone letterario in generale, ma non tutti sanno che il romanzo è stato ispirato da un’altra opera, scritta da Bristow e Manning intitolata “L’ospite invisibile”. Con lo stesso titolo, presso il Pozzo e il Pendolo di Napoli è stato messo in scena un lavoro liberamente tratta dal cult del giallo, per la regia di Marco Palumbo.

Sette persone si ritrovano ad un misterioso ricevimento dopo aver ricevuto un invito da un ignoto anfitrione: molto preso scopriranno che quella che poteva essere un’occasione di divertimento e protagonismo si trasformerà in un gioco al massacro, scandendo ora dopo ora, la morte di ogni invitato, fino alla rivelazione sulla vera identità del malvagio esecutore. Potevano essere sviluppati meglio l’uso dei protagonisti e la dinamicità dei dialoghi, con numerosi momenti gratuitamente caotici e ben poco adatti ad una situazione tragica come quella narrata dall’opera. Intrigante però l’atmosfera claustrofobica che la compagnia, composta da Marianita Carfora, Andrea De Rosa, Fabiana Diana, Marcello Magri, Sergio Del Prete, Lucia Rocco, Peppe Romano e Fabio Rossi, ha portato sul palco del teatro, con un buon uso degli spazi, affollati da tutti gli attori sempre in scena senza creare intoppi.

Gaetano Cutri

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