Con “Potevo essere io” un vortice di emozioni inaugura la rassegna di teatro contemporaneo organizzata da Teatro Solare.
Dall’8 al 10 luglio 2015 si è svolta alle Terme Romane di Fiesole la terza edizione del sempre stimolante festival di teatro contemporaneo organizzato da Teatro Solare: “Alchimie. Incontri teatrali d’estate fiesolana”. Tre gli appuntamenti in programma: “Potevo essere io” della compagnia Dionisi, “Madama Bovary” del Teatro della Caduta e “La famiglia Campione” de Gli Omini. Filo conduttore degli spettacoli i concetti di ‘provincia’, ‘periferia’ e ‘marginalità’, nella convinzione, che, se è vero che «il teatro d’arte – e specialmente quello “piccolo”, sviluppato con processi più vicini all’artigianato che alla cosiddetta industria culturale – è ormai marginale nel sistema dello spettacolo italiano, già di per sé marginale nel contesto internazionale», è altrettanto vero che «è probabilmente solo dalla Periferia che potrà nascere quello slancio verso il cambiamento che appare impossibile in un Centro ormai impantanato». La periferia, dunque, come luogo di proficui e fecondi scambi e rinascite.
Così, per la prima serata, una bravissima Arianna Scommegna, già vincitrice del Premio Hystrio 2011 all’Interpretazione e del Premio Ubu 2014 come Miglior attrice, ha fatto sperimentare al pubblico cosa significhi crescere nella periferia milanese degli anni Ottanta. Il lungo monologo di Renata Ciaravino “Potevo essere io” è diventato, grazie all’abilità della Sommegna di alternare diversi registri espressivi, l’occasione per riflettere su un’intera generazione ferita, cresciuta tra marginalità e violenze. E con poche vie di fuga, spesso limitate al tentativo di adeguarsi agli stereotipi della società. Così, se a tratti veniamo colti dalla nostalgia per i ricordi di un passato collettivo, è l’angoscia claustrofobica delle strade e dei palazzoni popolari della periferia milanese, proiettati su una incerta parete di legno, a dominare la scena.
Fiesole – Terme Romane, 8 luglio 2015
Lorena Vallieri