La morte in vacanza
Di Tommaso rilegge Saramago

 

Piuttosto-scena

Quando un giovane come Luca Di Tommaso ha la meravigliosa sfrontatezza di prendere “Le intermittenze della morte” di José Saramago, farne due atti e proporlo all’esigente pubblico del Teatro Sanità, l’applauso va a prescindere. Temi importanti, fondamentali, trattati con buon gusto e intelligenza scenica fanno di “Piuttosto la morte che una tal sorte” un lavoro di grande dignità di stile. La morte va in vacanza, e cosa ne è dell’umana specie? Ecco quindi un primo atto di segmenti autonomi in cui si lascia spazio all’ironia, con un cast dinamico e partecipe, in cui la parte maschile si lascia preferire (con un Mario Di Fonzo che si conferma in grande ascesa, ma buoni anche i contributi di Antonio Parascandolo e Giuseppe Cerrone) e che prepara, con uno stacco forse troppo netto, un secondo atto in cui la poesia prende il sopravvento, con la musica di lusso di Roberto Soldatini e la magnetica presenza di Margherita Romeo. Luca Di Tommaso tiene in pugno il timone dello spettacolo, evitando sempre che la rotta si perda, e la compagnia LaERTe ripaga la fiducia, così come il teatro, stracolmo (ottima notizia, di questi tempi). E’ indubbio, infine, che il fascino dell’autore portoghese già Nobel, non perde un grammo del proprio valore. Ed anche questa, va detto, è una buonissima notizia.

                                                                                                                                                                                                   Antonio Mocciola, 12-1-2014

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