Dopo 2 giorni di In-Box dal Vivo vincono il regista Simone Amendola e l’attore Valerio Malorni con “L’uomo nel diluvio”.
La Giuria, composta dai 37 partner, si è riunita dopo due giorni di rappresentazioni dal vivo per decretare il vincitore e decidere come distribuire le repliche messe in palio dal premio tra gli spettacoli selezionati per la finale. I quattro finalisti, infatti, hanno messo in scena il loro spettacolo integrale di fronte a un pubblico che comprendeva anche artisti, stampa e operatori: In-Box si conferma, quindi, ottima vetrina per far conoscere le compagnie in gara. Il 29 maggio si sono esibiti al Teatro Cantiere Florida di Firenze la Compagnia Bruno-Villano con “Genesiquattrouno” e la Compagnia Eco di Fondo con “Orfeo ed Euridice”, mentre il 30 maggio al Teatro delle Arti di Lastra a Signa sono andati in scena i lavori di La Ballata dei Lenna (“Cantare all’amore”) e della Compagnia Amendola-Malorni (“L’uomo nel diluvio”).
È stato quest’ultimo spettacolo ad aggiudicarsi il primo posto per l’originalità della struttura e per il tema attualissimo che affronta: la precarietà. Non solo quella generazionale dei venti-quarantenni, ma anche e soprattutto quella altrettanto attuale degli artisti, attori in primis. «Una storia individuale che diventa collettiva, per una necessità condivisa di speranze, di possibilità da realizzare». Lo spettacolo è di Simone Amendola, (regista, sceneggiatore, autore teatrale, filmaker) e di Valerio Malorni (attore in scena, ma anche danzatore, autore di testi e regista).
Una vittoria, comunque, anche per gli altri finalisti ai quali la Giuria ha assegnato complessivamente 39 repliche a cachet fisso: ogni giurato ha scelto autonomamente quale finalista ospitare nella propria programmazione e il risultato è il seguente: 14 repliche per “L’uomo nel diluvio” di Amendola–Malorni, 10 repliche per “Genesiquattrouno” di Bruno-Villano, 8 repliche per “Cantare all’Amore” de La Ballata dei Lenna e 7 repliche per “Orfeo ed Euridice” di Eco di fondo. A queste repliche, comunque, si stanno già aggiungendo altre date per ogni compagnia, poiché alcuni partner hanno deciso di acquistare più di uno spettacolo. È nello spirito di In-Box, infatti, la possibilità di aumentare le date delle messe in scena per i lavori selezionati, grazie all’attenzione che molti operatori teatrali dimostrano per il progetto. Sul sito di In-Box prossimamente verranno pubblicati i calendari delle tournée: già fissate le repliche di “Orfeo ed Euridice” al Kilowatt Festival (23 luglio 2014) e di “Genesiquattrouno” all’Operaestate / B.Motion (30 agosto 2014).
Come anticipato il 29 maggio 2014 sono andati in scena al Cantiere Florida di Firenze i primi due spettacoli finalisti, i quali sono stati accolti da un pubblico numeroso e interessato. Entrambi di una grande forza emotiva, prendono spunto da storie già narrate i cui protagonisti assumono carattere universale. “Genesiquattrouno” ripercorre la vicenda di Caino e Abele, laddove il legame di fratellanza viene distrutto dall’inferenza del mondo esterno e dall’emergere del bisogno di prevaricazione insito nell’uomo. I due personaggi vivono allo stato selvaggio e incontaminato in uno spazio circoscritto, dove prendono linfa vitale da un albero; il contatto con la natura e con la loro “fisicità animale” li mantiene uniti e smorza qualsiasi gioco di forza che potrebbe rompere l’equilibrio tra loro. Tutto cambia quando assumono la posizione eretta e acquisiscono l’uso del linguaggio, l’uomo che è in loro si fa strada tra menzogne, inganni e prepotenze. I due hanno di fronte un bivio: farsi soggiogare da sentimenti quali invidia, ipocrisia e rabbia oppure tornare allo stadio primordiale, dove vige solo il legame di sangue. Gaetano Bruno e Francesco Villano sono interpreti affiatati, energici e agili; gran parte della rappresentazione lascia parlare i corpi in movimento, più eloquenti di mille parole; la tensione emotiva dello spettacolo viene talvolta alleggerita dal riso, provocato dai due attori che ridicolizzano (senza mai eccedere) la spasmodica voglia di primeggiare dell’essere umano.
Più incentrato sul racconto il secondo spettacolo in scena, “Orfeo ed Euridice”, scritto e diretto dal regista argentino Cesar Brie e interpretato da Giacomo Ferraù e Giulia Viana. Se all’inizio la drammaticità del mito viene attenuata dall’arrivo di un comico Caronte, la storia dei due giovani e del loro amore interrotto da un incidente fa riaffiorare l’amarezza. I due personaggi mitologici danno lo spunto per trattare un tema molto scottante oggi: l’accanimento terapeutico e l’eutanasia. Orfeo, in fondo, nello sfidare la morte tenta insistentemente di mantenere in vita l’amata, rappresenta colui che non accetta la triste realtà. L’Orfeo moderno di questo spettacolo, invece, vorrebbe arrendersi, vorrebbe dare pace alla sua donna, capisce che perseverare serve solo a ritardare un momento doloroso che comunque arriverà. Lui sa che, anche se sta perdendo sua moglie, il loro amore resterà immortale. Sebbene l’impianto drammaturgico sia abbastanza semplice, lo spettacolo si avvale della regia evocativa di Brie, il quale riesce a costruire immagini sceniche dall’impatto narrativo immediato.
La seconda serata del 30 maggio al Teatro delle Arti di Lastra a Signa si è aperta con “L’uomo nel diluvio” di Simone Amendola e Valerio Malorni, risultato poi lo spettacolo vincitore di questa VI edizione di In-box. Come già segnalato, il tema è quello della precarietà e del conseguente bisogno di emigrare, fisicamente, ma anche emotivamente, da una realtà in cui non riusciamo più a identificarci e che offre solo instabilità e sfiducia. Siamo tutti novelli Noè, naufraghi che cercano di salvarsi dal diluvio della propria vita, verso un futuro che offra se non certezze, almeno qualche punto fermo. Una condizione tanto più drammatica se si è uomini (e donne) di cultura, che hanno fatto dell’arte la propria ‘professione’. È il caso di Valerio Malorni, attore trentenne in scena e nella vita, che in un’ora di intenso monologo, in cui biografia e finzione si intrecciano senza soluzione di continuità, ci parla del bisogno di fuga. Lo fa anche leggendo un (ahimè) reale libro di consigli: “Tutti a Berlino. Guida pratica per italiani in fuga” (edizioni Quodlibet): un vero e proprio manuale di sopravvivenza per chi è alla ricerca di un utopico riscatto nella Germania delle possibilità. Ma la realtà si mostra ben diversa: un critico d’Oltralpe recensisce un suo spettacolo e svela come all’efficienza burocratica del suo paese corrisponda, in fondo, la ‘morte’ della persona. E allora, forse, l’unica salvezza, l’unico possibile riscatto, è nella passione che mettiamo, ogni giorno, nel fare ciò in cui crediamo: «Dobbiamo spostarci verso il sole e l’amore e invece andiamo verso il freddo e la neve».
Ben diversa la tristallegra storia “Cantare all’amore” della compagnia La Ballata dei Lenna. Pochi oggetti e un ritmo serrato per raccontare la storia di due sorelle. L’una, bella quanto insicura, è alla vigilia di nozze di interesse per le quali non si sente adeguata; l’altra, ‘bruttina’ quanto imbranata, è paralizzata dalla propria inadeguatezza. Accanto a loro un sarto, brutto quanto impacciato, un fallito con tanto di gobba e spessi occhiali. Tutti e tre amano a modo loro e si interrogano su cosa sia l’amore, ma sono soffocati dalla mancanza del coraggio di vivere e, anche quando la felicità sembra a portata di mano, non possono che distruggerla tra imbarazzi, inciampi, brividi e aspettative deluse. Tre esistenze che soffrono, ciascuna chiusa nel proprio universo, incapaci di darsi reciproco conforto, o anche solo di sfiorarsi per un momento. Da segnalare la bravissima Paola Di Mitri, perfettamente calata nel ruolo della sorella bruttina di cui ben restituisce le introflessioni e le timidezze.
FIRENZE – Teatro Cantiere Florida e Teatro delle Arti, 29-30 maggio 2014
Mariagiovanna Grifi e Lorena Vallieri
GENESIQUATTROUNO – Regia:Gaetano Bruno e Francesco Villano; Autore: Gaetano Bruno; Interpreti: Gaetano Bruno e Francesco Villano; Musiche: Gaetano Bruno e Francesco Villano; Compagnia Bruno-Villano.
ORFEO ED EURIDICE – Regia: César Brie; Autore: César Brie; Interpreti: Giacomo Ferraù e Giulia Viana; Musiche: Pietro Traldi; Costumi: Anna Cavaliere; Disegno luci: Sergio Taddo Taddei; Compagnia Eco di fondo.
L’UOMO NEL DILUVIO – Regia: Simone Amendola e Valerio Malorni; Autore: Simone Amendola e Valerio Malorni; Interpreti: Valerio Malorni; Compagnia Amendola-Malorni.
CANTARE ALL’AMORE – Regia: Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno; Autore: Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno; Interpreti: Nicola Di Chio, Paola Di Mitri, Miriam Fieno; Compagnia La Ballata dei Lenna.