“Il gallo canterino”, Francesco Amoruso
e i suoi serissimi scherzi musicali

“Il gallo canterino” fa simpatia già dal titolo e dalla divertente copertina disegnata. Francesco Amoruso ha i numeri per farsi ascoltare e rispettare: undici pezzi variegati, dalla scrittura raffinata anche nei passaggi più semplici, irriverente senza calcolo, e dalla buona tessitura musicale. Ecco la ricetta per fare di un album un lavoro compatto e piacevole, che affonda nel sociale quasi senza farsene accorgere. Amoruso scrive musiche e parole, mentre per gli arrangiamenti si avvale della consueta mano felice di Francesco Mennillo, che rende ancora più raffinato il disco. Molto bella “Poesia”, che dischiude interessanti prospettive cantautorali, mentre “Incantatore” gioca tra tango e slanci lirici. Diverte la frenetica title-track, colpisce l’intensa “Prufessò” ma forse è “Nael” l’episodio più interessante e maturo di un album che convince, e che pretende un’attenzione non superficiale. Specie quando sembra non fare sul serio.
Antonio Mocciola

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