Ventisei spettacoli, due produzioni, quattro prime nazionali, il ritorno della drammaturgia internazionale e una gran voglia di guardare al futuro.
Al compimento del terzo anno dalla sua costituzione, per la Fondazione Teatro della Pergola è tempo di bilanci e di nuovi progetti, prima della volata finale verso l’auspicato riconoscimento di ‘Teatro Nazionale’ da parte del MiBACT, nel quadro della riforma ministeriale della prosa, la cui ratifica è ormai giunta agli ultimi atti. Un iter che impegnerà la Fondazione nel monitoraggio dei requisiti fino al termine della stagione 2014/2015, anche se, secondo il direttore Marco Giorgetti, essa possiede già le qualifiche per ambire all’importante nomina. Lo dimostrano, tra l’altro, i notevoli risultati ottenuti in questi tre anni. A fronte di un numero costante di recite – rispettivamente 125, 109 e 118 – il numero di presenze e di incassi è in costante aumento: dai 2.748 abbonati della prima stagione 2011/2012 si è passati ai 4.223 di quella appena trascorsa; la media di presenze segna 646 per 118 repliche, con un totale di 76.211 spettatori; la percentuale di riempimento della sala è arrivata al 76% (tra le più alte in Italia) con una media incasso a recita cresciuta da 6.269 a 8.907 euro. Infine, sono state oltre 7.000 le presenze per le attività museali e collaterali. A tutto ciò si affianca una struttura organizzativa efficiente e una maggiore razionalizzazione delle spese e delle risorse, anche e soprattutto in termini di personale impiegato.
Risultati, come accennavamo, più che soddisfacenti. Ma la voglia di rilancio, dopo il concreto rischio di chiusura del 2011, è ancora tanta e passa anche dal rinnovo della propria immagine con la presentazione di un nuovo logo, realizzato da SocialDesign di Walter Sardonini: un lettering rosso e nero composto da una scrittura classica e una contemporanea, a simboleggiare il passaggio dal passato al futuro, ma un futuro che ‘nasce’ dal passato e che con esso vuole continuare a dialogare, in un proficuo e vitale confronto. Proprio in quest’ottica è stata presa la decisione di inaugurare la stagione 2014/2015 con “Sei personaggi in cerca di autore” di Luigi Pirandello, lo stesso testo con cui nel 1948 fu riaperta la Pergola restaurata dopo i danni causati dalla seconda guerra mondiale. In quell’occasione la regia fu di Orazio Costa, maestro di Gabriele Lavia, a cui è stata affidata questa nuova produzione.
Una scelta dal forte significato simbolico, dunque, che segna anche il debutto di Lavia come consulente artistico per il triennio 2014/2017. Ben noto al pubblico fiorentino, che proprio alla Pergola ha potuto vedere i suoi maggiori allestimenti, Lavia ha le idee chiare su ciò che vuole realizzare a Firenze: «il Teatro della Pergola sarà una “casa tra le case”, così come già nell’atto della fondazione l’avevano immaginato gli accademici Immobili, non solo in quanto edificio simile agli altri, ma soprattutto perché si fa casa accogliente aperta a tutti sempre: spettatori, attori, giovani compagnie, tradizione, esperienze ed esperimenti». Un teatro aperto alla città, dunque, ma anche luogo di importanti sinergie artistiche. E il primo passo in questa direzione saranno le prove aperte degli spettacoli prodotti dalla Fondazione.
Nell’ottica di un Teatro della Pergola aperto all’accoglienza è di quest’anno il progetto “Altrestanze”, che consiste nel mettere a disposizione di giovani autori, attori, registi e performer spazi e libertà per costruire insieme un progetto di spettacolo che sarà rappresentato al termine della stagione. In particolare, sono state individuate diciotto realtà che, da sole e in collettivo, rappresentano aspetti importanti dell’espressione artistica del nostro territorio, senza aver trovato cittadinanza precisa per mettere a frutto desideri, competenze e possibilità: Laura Bandelloni, Batignani e Faloppa, Iacopo Branca, Lorenzo Berti, CANI, Codice Ivan, Ilaria Cristini, Fonderia Performing Arts, Fosca, Gli Omini, Riccardo Goretti, InQuarto teatro, Karterstrasse, Murmuris Teatro, Teatro Bō, Teatro dell’Elce, Teatro Sotterraneo, Zaches Teatro. Lo stato attuale dei lavori è stato fotografato in una “concertazione di Pensiero”, un documento sottoscritto all’unanimità dai diciotto gruppi e artisti coinvolti: «Il nostro sarà un tentativo di ricerca, del cui esito ancora non conosciamo la morfologia, ma di cui riconosciamo e sentiamo l’importanza, politica e artistica. La Pergola sarà la casa delle nostre pratiche, poiché questo è il compito di un teatro pubblico: essere a disposizione del suo pubblico, delle compagnie, della cittadinanza intera. Le differenze sono un valore; perciò abbiamo deciso di sfidarci in un progetto condiviso, di ampio respiro, cercando di prescindere da esigenze specifiche, ma non da capacità specifiche. Lavoreremo il più possibile a porte aperte, poiché riteniamo il processo creativo importante quanto la creazione».
In attesa che tale evento finale prenda forma, Lavia ha lasciato una netta impronta nella programmazione della stagione, con diversi spettacoli a lui riferibili: oltre al già citato “Sei personaggi in cerca d’autore”, curerà la regia di “Sinfonia d’autunno” di Ingmar Bergman con Anna Maria Guarnieri e “Vita di Galileo” di Bertolt Brecht (in prima nazionale), oltre a un’anticipazione ‘estiva’: “Lavia legge Leopardi” (Cortile del Bargello, 20-22 giugno 2014).
Si confermano poi alcune delle presenze ‘storiche’ sul palcoscenico fiorentino. Ad esempio la collaborazione con Nuovo Teatro e Gli Ipocriti, che si consolida con tre coproduzioni: Stefano Accorsi e Marco Baliani presentano in prima nazionale la seconda parte del progetto “Grandi Italiani” dedicata a Boccaccio e al “Decamerone”; Pierfrancesco Favino ripropone “Servo per due”, lo spettacolo con cui lo scorso anno fece sei sold out; Vittoria Puccini debutta in prima nazionale con “La gatta sul tetto che scotta” di Tennessee Williams. Tra l’altro, il drammaturgo americano, poco frequentato sui palcoscenici italiani, raddoppia la sua presenza con “Improvvisamente l’estate scorsa” per la regia di Elio De Capitani.
Altro grande ritorno è quello di Umberto Orsini ne “La leggenda del grande inquisitore” di Fedor Dostoevskij, mentre Sebastiano Lo Monaco e Mariangela D’abbraccio combattono la mafia in “Dopo il silenzio” tratto da “Liberi tutti” di Pietro Grasso. Intanto Fabrizio Gifuni riallestisce il suo “L’ingegner Gadda va alla Guerra” e Filippo Timi fa altrettanto con “Favola”. Per quanto riguarda i grandi classici, due sono i testi shakespeariani proposti: “Il mercante di Venezia” di Silvio Orlando e “Falstaff” di Giuseppe Battiston. Due anche i drammi di Pirandello: oltre a quello messo in scena da Lavia in apertura di stagione, l’“Enrico IV” interpretato da Franco Branciaroli. Mentre un altro testo raramente rappresentato “La professione della signora Warren” di George Bernard Shaw torna in scena con Giuliana Lojodice per la regia di Giancarlo Sepe. Debutto per Claudio Bisio in “Father and son” di Michele Serra, nonché per i musical con “Spring Awakening” tratto dall’opera di Wedwkind, una novità per la Pergola, vocata alla prosa.
Intanto a novembre, anche grazie a una felice collaborazione con RomaEuropa festival, tornerà sul palcoscenico fiorentino la grande drammaturgia internazionale con l’allestimento di una storica edizione di uno dei capolavori di William Kentridge: “Ubu and the Truth Commission”. Mentre sempre sul versante internazionale si intensifica il rapporto con la Francia e Parigi, grazie anche all’attività di Maurizio Scaparro. Un programma, quest’ultimo, ancora in via di definizione, ma che sicuramente vedrà la messa in scena di “Amerika” di Franz Kafka.
Dopo l’esperimento dei mesi scorsi si conferma lo sdoppiamento dei luoghi di spettacolo con l’affiancamento alla programmazione della Pergola di quella al Teatro Goldoni, dove saranno proposti 4 spettacoli declinati al femminile: “Cronaca di un amore rubato”, una nuova produzione della Fondazione ispirata a “L’amore rubato” di Dacia Maraini; il già citato “America” di Kafka; “Gli Innamorati” di Goldoni con Marina Rocco e “Sette minuti” con Ottavia Piccolo.
Da novembre inizieranno poi le cosiddette ‘attività collaterali’ di cui sono state fatte solo alcune anticipazioni: le ‘Notti della filosofia’ (novembre), che affiancheranno quelle dei Poeti già proposte lo scorso anno, le ‘Letture a voce alta’ del “Canto di Natale” di Dickens e delle favole di Andersen (dicembre), la lettura a puntate del “Deserto dei Tartari” di Dino Buzzati (gennaio). Il programma verrà aggiornato via via nel corso dell’anno, ma intanto, con lungimiranza, già si parla della stagione 2015/2016. È stata infatti indetta la 1a edizione del Premio Pergola per la nuova drammaturgia che verrà attribuito annualmente all’autore di un’opera drammaturgica originale in lingua italiana o in dialetto, mai rappresentata in pubblico e mai edita, che si ispiri a un tema annualmente individuato dalla giuria. E per quest’anno la scelta è caduta su ‘L’eroe’. Il premio è aperto a tutte le forme e le possibilità di scrittura per la scena e il vincitore sarà premiato con l’allestimento e la rappresentazione a cura della Fondazione stessa, come spettacolo inaugurale della stagione successiva.
Lorena Vallieri