Al Teatro Puccini di Firenze Marta Cuscunà ha fatto rivivere la storia della staffetta partigiana Ondina Peteani.
Marta Cuscunà è senza dubbio tra le attrici più interessanti e capaci della scena italiana contemporanea. La sua interpretazione, al Teatro Puccini di Firenze, di “È bello vivere liberi!” la conferma come un’acrobata della parola. Anzitutto per le sue capacità drammaturgiche che le hanno permesso di adattare scenicamente, in maniera semplice e coinvolgente, senza mai banalizzare, la biografia scritta dalla storica Anna di Gianantonio su Ondina Peteani, prima staffetta partigiana d’Italia deportata ad Auschwitz. Poi per le sue capacità narrative che uniscono il teatro di figura a quello di parola. Grazie all’uso accorto della mimica e alla modulazione della voce, unite all’originale utilizzo di pupazzi e burattini, la Cuscunà riesce, da sola, a dare una potente vita scenica a tutti i personaggi delle storie che racconta.
Il suo è un teatro civile impegnato, ma senza quegli ideologismi e quella retorica che troppo spesso fanno perdere efficacia agli spettacoli, come già riconosciuto dalla giuria che le ha assegnato il Premio Scenario per Ustica 2009: «È bello vivere liberi restituisce il sapore di una Resistenza vissuta al di fuori di ogni celebrazione o irrigidimento retorico».
Inoltre, nella recitazione di Marta Cuscunà anche i piccoli gesti assumono un profondo significato. La sua Ondina non è solo una partigiana impegnata in prima persona nella resistenza, ma anzitutto una ragazza, una giovane donna che sta scoprendo la vita, con gli entusiasmi, i palpiti del cuore e le paure che questo comporta. E nella seconda parte della serata, dopo la sua cattura e la deportazione, poche azioni bastano per restituire tutto il dramma di identità annullate. Pensiamo al momento, intensissimo, in cui il pupazzo di Ondina entra nel campo di concentramento e viene spogliato e rasato da due grandi mani nere: ogni gesto è accompagnato dal sinistro stridere dei guanti di lattice, un suono che si rivela più efficace di qualsiasi parola per restituire tutto il dramma e la crudeltà della tortura, sino al momento del marchio a fuoco del numero identificativo: quell’81672 che sbriciola il braccio su cui viene tatuato.
Firenze – Teatro Puccini, 24 aprile 2015
Lorena Vallieri
E’ BELLO VIVERE LIBERI! – Progetto di teatro civile per un’attrice, 5 burattini e un pupazzo. Di e con Marta Cuscunà; oggetti di scena: Belinda De Vito; luci e audio: Marco Rogante; disegno luci: Claudio Parrino; co-produzione: Operaestate Festival Veneto; cura e promozione: Centrale Fies.